Il giovane trentatreenne Fabio Lecis muore per Covid-19 prima di essere trasferito all’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari in condizioni disperate. Originario di Isili, provincia a sud della Sardegna, è deceduto durante il trasporto in ambulanza al pronto soccorso per le complicazioni derivate da una seria insufficienza respiratoria. La più giovane vittima per Covid-19 dell’isola sarda era un operatore sanitario che lavorava in una casa di riposo del suo paese Isili.

Risultato uno dei primi contagiati da coronavirus in Sardegna dall’inizio dell’estate, avrebbe contratto la malattia durante una vacanza in Costa Smeralda. Sofferente per patologie pregresse, rimasto in isolamento domiciliare dopo che è stata registrata la sua positività, era seguito a casa dall’ATS, fino a quando nelle ultime ore le sue condizioni si sono aggravate a tal punto da richiedere una disperata corsa in ospedale con il 118, rivelatasi infine del tutto inutile. La vicenda ci induce ad alcune riflessioni: pericolosi gli assembramenti in località dove l’affollamento è inevitabile. Il giovane già lavorava in una situazione oggi a rischio, poi si inserisce in una situazione vacanziera perigliosa, e ancora è soggetto di patologie pregresse.

Errata – anche se è facile valutare a posteriori – la sua permanenza in quarantena a casa. Andava assolutamente trattato in ospedale, e monitorate le sue capacità respiratorie. Addio Fabio, almeno la tua morte sia utile a salvare tanti tuoi coetanei sia con la prevenzione e sia con il trattamento sanitario appropriato.