Una storia che si sta incancrenendo giorno dopo giorno.

Un uomo di cinquantacinque anni non accetta la separazione dalla moglie e reagisce nei modi più inconsulti.

Ora avrebbe bisogno di un supporto psicologico e, contestualmente, se credente, di un’assistenza spirituale.

Le minacce, il tentativo di suicidio, le incursioni nel paese dove abita la moglie separata sono sintomi di un profondo disagio psico-fisico che non si risolve con le carte bollate e le denunzie.

Va aiutato per evitare che oggi o domani possa compiere un gesto inconsulto dalle conseguenze irreparabili sulla sua persona o a danno della consorte.

Ora l’autorità giudiziaria deve decidere quale strada percorrere per il migliore risultato, non escludendo la detenzione precauzionale.

Ma quali sarebbero le conseguenze anche sulle attività lavorative dello stesso?

Va aiutato a capire che quando una storia è finita è inutile insistere, si fa del male a se stesso e alla controparte.

E peraltro – ribadisco – inutilmente.

Ed ecco testualmente il comunicato dell’Arma dei Carabinieri:

Il 20 marzo 2021, in Gaeta, i carabinieri della locale Tenenza e della stazione di Santi Cosma e Damiano hanno deferito all’autorità giudiziaria un cinquantacinquenne, per aver minacciato ripetutamente telefonicamente l’ex moglie, finanche con l’inoltro di una foto in cui veniva ritratta una pistola.

La perquisizione domiciliare effettuata dai militari nei confronti dello stalker ha permesso, difatti, di rinvenire una pistola a salve con tappo rosso (dello stesso modello di quella della foto inviata alla moglie) e quarantasette munizioni a salve.

Il materiale è stato opportunamente sottoposto a sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il 12 marzo u.s., lo stesso cinquantacinquenne, che aveva tentato il suicidio con un coltello cercando di ingerire alcool e medicinali, per cause da ricondurre all’allontanamento del coniuge, era stato salvato solo grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri.

Nella circostanza i militari introdottosi all’interno dell’appartamento, dopo averlo rasserenato, lo disarmavano impedendogli di assumere farmaci.