Sperlonga. Rifiuta di sottoporsi all’alcol test, denunciato

Sabato 3 ottobre, militari dell’Arma della Stazione locale hanno deferito in stato di libertà per il reato di “rifiuto dell’accertamento dello stato di ebbrezza alcolica” un trentacinquenne di Fondi.

Il predetto, durante un controllo alla circolazione stradale, rifiutava di sottoporsi al controllo alcolemico.

Per gli automobilisti l’alcol test non è certo una novità. Negli ultimi anni, infatti, la normativa relativa alla guida in stato di ebbrezza è diventata via via più severa, andando inoltre a moltiplicare i controlli lungo le strade urbane ed extraurbane.

Non bisogna del resto trascurare il fatto che ogni anno sono migliaia le vittime di incidenti stradali causati dall’alcol. 

Andando a vedere l’ultimo rapporto utile, si scopre che, nel 2018, in 23 dei 28 stati membri dell’Unione Europea si sono contate in tutto 2.650 vittime riconducibili a sinistri stradali di questo tipo.

Come si vede, non sono dati completi: mancano le statistiche di 5 Paesi, inclusi quelli italiani. Il nostro Paese, infatti, non fornisce cifre relative agli incidenti causati dai bevitori fin dal 2010. Risulta però possibile affermare che, negli ultimi anni, il numero delle vittime della strada riconducibili all’abuso di alcol è andato diminuendo a livello internazionale.

Nel 2001 erano infatti state registrate 3.544 vittime. Pur ricordando che l’alcol rimane una delle principali cause di incidenti stradali, è certo che l’utilizzo frequente dell’alcol test da parte delle forze dell’ordine è stato fondamentale per ridurre il numero di bevitori al volante.

Alcuni dati sulla situazione italiana, in ogni caso, sono disponibili. Carabinieri e polizia, raccogliendo circa un terzo dei dati relativi alle collisioni stradali con lesioni, affermano che nel 2018, su 58.625 collisioni, circa 5.907 hanno visto almeno un conducente sotto l’effetto di alcol. Si parla quindi di quasi l’8% dei sinistri con infortuni. É importante dunque ricordare ancora una volta le sanzioni previste per chi viene trovato a guidare in stato di ebbrezza, spiegando con l’occasione il funzionamento dell’alcol test.

Per verificare se un conducente guida in stato di ebrezza si effettua l’alcol test, e quindi una misurazione mediante etilometro. La misurazione, per essere valida, deve essere effettuata 2 volte a distanza di 5 minuti, in modo da essere certi di avere a che fare con dei dati affidabili. Lo strumento utilizzato è per l’appunto l’etilometro, un dispositivo che può andare a determinare il tasso alcolemico del conducente, e quindi la quantità di etanolo presente nel suo sangue. Fino al 1954, per avere questo risultato, era necessario effettuare un prelievo del sangue: grazie all’etilometro è invece possibile stimare la concentrazione di alcol nel sangue semplicemente analizzando l’aria espirata, in modo non invasivo. La tecnologia è andata via via migliorando nel corso degli anni: gli etilometri utilizzati oggi restituiscono il tasso alcolico in tempo reale.

Esistono, va precisato, due distinte tipologie di etilometro. Da una parte c’è l‘etilometro chimico, e dall’altra etilometro elettronico. Il primo è composto, semplificando al massimo, da un palloncino che cattura l’aria espirata dal conducente, e da una fialetta in cui convogliarla subito dopo. All’interno di quest’ultima si trova un particolare composto chimico, il quale reagisce in modo diverso in base alla quantità di etanolo presente nell’aria espirata. La seconda tipologia di etilometro è invece più moderna, e prevede un boccaglio e un display, sul quale viene visualizzato il risultato dell’alcol test. In questo caso la rilevazione dell’etanolo viene effettuata con dei sensori, e non con un composto chimico.

Come anticipato, le sanzioni previste per chi viene beccato a guidare in stato di ebbrezza sono andate inasprendosi nel corso degli anni, con un significativo giro di vite tra il il 2008 e il 2010. Attualmente, vige il divieto di mettersi al volante con un tasso alcolemico uguale o superiore a 0,5 grammi per litro. Impossibile dire con certezza a quanti bicchieri di vino o di birra corrisponde questo limite: ci sono tanti fattori in gioco, come il peso, l’assunzione a stomaco vuoto o pieno e via dicendo. In linea di massima, per non rischiare, è bene non andare oltre un bicchiere di vino.

Chi, alla prova dell’alcol test, viene trovato con un tasso alcolemico compreso tra  0,5 e 0,8 g/litro, va incontro a una sanzione amministrativa che parte dai 532 euro e può arrivare fino 2.127 euro. A questa si somma un’ulteriore sanzione accessoria, ovvero la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Con un tasso alcolemico maggiore, tra 0,8 e 1,5 g/litro, mettersi alla guida equivale a un reato. Ecco quindi che l’ammenda sale tra gli 800 euro e i 3.200 euro, la patente viene sospesa da 6 mesi a 1 anno, e si va incontro a un arresto fino ai 6 mesi. La pena peggiora ulteriormente per chi presenta un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/litro. La sanzione in questo caso parte da 1.500 euro e arriva a 6.000 euro, la patente viene sospesa da 1 anno a 2 anni, mentre l’arresto va da 6 mesi a 1 anno. La sospensione della patente può essere raddoppiata nel momento in cui l’automobile sia di proprietà di una persona estranea ai fatti. In caso contrario, il veicolo può essere oggetto di sequestro e, dopo la sentenza di condanna, di confisca.

Tutto questo vale per dei semplici alcol test effettuati a “campione” dalle autorità. Le sanzioni vengono invece automaticamente raddoppiate nel caso di incidente stradale causato da guida in stato di ebbrezza. In questo caso, tra l’altro, è previsto anche il fermo amministrativo del veicolo – a patto che non sia di una persona estranea al reato. E ancora: se l’incidente è causato da una persona con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/litro, scatta automaticamente anche la revoca della patente.

La legge ci dice che, di fatto, nessuno può essere obbligato a sottoporsi all’alcol test. Ma ci dice anche che, di fronte a un rifiuto di effettuare l’accertamento, il conducente deve essere sanzionato con le misure previste per il caso più grave. Chi si rifiuta di sottoporsi all’alcol test, dunque, viene punito con tutte le misure previste per chi guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi su litro.

Un’ultima postilla. Nel caso di neopatentati, di persone che effettuano “trasporto di cose o di persone”, così come previsto agli articoli dall’85 al 90 del Codice della Strada, e di conducenti di autoveicoli a pieno carico maggiore di 3,5 tonnellate, le pene vengono aumentate di un terzo.