Al Sindaco dott. Gerardo Stefanelli

Al Presidente del Consiglio Comunale dott. Giuseppe Tomao

Ai Signori Consiglieri Comunali del Comune di Minturno

 

In virtù di quanto previsto dallo Statuto Comunale si chiede

– di riunire con urgenza l’Assise comunale per pronunciarsi in merito al delibera DCAU00303 del Commissario Regionale Lazio e su quella del Direttore Generale della ASL di Latina in merito alle considerazioni di seguito enunciate.

– di pronunciarsi in modo definitivo su un eventuale ricorso amministrativo contro i sotto citati provvedimenti;

 

Si chiede, altresì, che sia concesso di intervenire e di poter prendere la parola ad un rappresentante dell’Associazione (Comitato) nella sopracitata assise dalla medesima designato per iscritto.

 

A giustificazione delle istanze si fa presente che:

con provvedimento n.849 dell’12 settembre 2019 il Direttore Generale della ASL di Latina – come conseguenza dell’Atto Stato – Regioni n.98/CSR del 5 agosto 2014, del D.M. 70/2015 con cui si riorganizzavano anche i servizi dedicati all’emergenza prevedendo la chiusura dei PPI, del Piano Operativo 2019 – 2021 della Regione Lazio che prevede la “trasformazione dei Punti di Primo intervento in Punti di erogazione di Assistenza Primaria e, infine, della Delibera del Commissario Regionale U00303/19 con cui si prevede il potenziamento dei servizi territoriali e la loro messa in rete (UCP, Case della Salute, PTP, Ambufest, CCT, ambulatori specialistici, ambulatori infermieristici ecc.) con l’obiettivo prioritario, tra gli altri, della presa in “carico” dei pazienti e la gestione delle patologie per percorsi superando la logica delle prestazioni nella gestione dei processi patologici con particolare riguardo alla cronicità;

– la “Adozione del piano di rientro di cui alla DCA U00303 – Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019 – 2021” ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo “stabilisce come data di “attesa” della trasformazione dei PPI in PAP il mese di dicembre 2019 così come per altre tipologie tale data è dicembre 2021, ovvero tale misura è prevista all’interno di un piano di riequilibrio economico in funzione della riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del SSR che può trovare una proposta di variazione all’interno del suddetto piano di equilibrio;

– a differenza dei PPI per la il sistema basato sulle “Case della Salute” e altri servizi territoriali non sono previste date di “attesa” per la loro realizzazione e “messa in opera”;

–  le proposte di variazioni all’interno del piano di rientro non sono proibite nel rispetto dell’equilibrio del piano di rientro finanziario medesimo.

Ad esempio, per l’Emodinamica di cui chiediamo il suo funzionamento H24 (non è e non poteva essere previsto nulla di specifico nella DCA) ma come servizio ospedaliero può essere attuato restando nell’ambito del piano di rientro della spesa regionale.

Altro esempio a noi caro è quello dell’Ospedale del Sud Pontino per cui sono stanziati all’interno del piano 75.000.000 da fondi INAIL (legge 232/16 art.1 comma 602-603) che se non impegnati quanto prima, ovvero, entro il 2021 potrebbero essere rimodulati nell’ambito del successivo piano decennale;

–  le popolazioni del distretto del Sud Pontino ancora lamentano la “ferita” lasciata aperta dalla chiusura degli ospedali di Minturno e di Gaeta attuata con l’impegno di lasciare aperti i rispettivi Pronto Soccorso trasformandoli in PPI (che dovevano essere ad essi equivalenti ma non è andata così) e del potenziamento dei servizi territoriali (ambulatoriali, servizi socio-sanitari ecc.), mai avvenuta, ovvero il Sud Pontino è in credito sotto tutti i punti di vista nei confronti della Regione Lazio  per quanto riguarda i servizi sanitari;

–  come dalle esperienze passate, pur apprezzando l’impegno preso con la delibera del Direttore Generale n.849 per la realizzazione e il potenziamento (di quali?) dei servizi territoriali del nostro distretto, trova piena e ragionevole motivazione la giusta diffidenza per la reale corrispondenza futura tra impegni deliberati e reale attuazione dei medesimi, assodato che al momento non esiste corrispondenza programmatica fra realizzazione delle Case della Salute e altri servizi territoriali con la chiusura dei PPI che almeno andava pervista fino al 2021, salvo analisi sullo stato dell'”arte” relativamente alla realizzazione degli impegni presi;

– La Delibera del Direttore Generale dichiara l’equipollenza tra i PPI e gli istituendi Punti di Prima Assistenza cha erediteranno anche personale in servizio e dotazioni strumentali e di struttura;

– tale dichiarata equipollenza non risulta, come testimoniato nei sit-in da cittadini e anche personale medico, nella misura in cui il PPI nei casi valutati di necessità ha consentito e consente il ricovero del paziente direttamente nei reparti ospedalieri di competenza senza ulteriore tramite di altra struttura di pronto soccorso e il ricovero i DEA superando la fase di accettazione.

In sostanza l’accettazione da parte del PPI è l’accettazione del paziente da parte del sistema ospedaliero locale, provinciale, regionale e, se è il caso nazionale, ai cui reparti viene direttamente affidato una volta assicurato il trasporto in sicurezza.

Questo ha comportato e comporta risparmio di “invalidità” medie e gravi e, in diversi casi, ha consentito di salvare la vita del paziente accorciando i tempi di ricovero;

– la sopracitata non equipollenza è a maggior ragione da valutare nel caso del Sud Pontino dove sono rimasti ancora sulla carta il potenziamento dell’Ospedale Dono Svizzero di Formia e, soprattutto del suo DEA senza citare la realizzazione dell’Ospedale del Sud Pontino, il Policlinico del Golfo;

– sopracitate procedure sono anche avvenute con carenza di trasparenza nei confronti dei lavoratori, comitati e associazioni di “cittadinanza attiva” e non ultimi dei cittadini medesimi;

Stigmatizzando come la proposta del Direttore generale è “stata discussa nell’ambito della Conferenza dei Sindaci dei Comuni sede di PPI nel periodo autunno – inverno 2018” e che a tale proposta “non sono state avanzate obiezioni” nell’assise del 9 settembre 2019 da parte dei Sindaci senza che su tale argomento abbiano nemmeno discusso, valutato e deliberato i Consigli Comunali del Sud Pontino, anche per competenza (Art.118 Costituzione);

Considerato che, in base a quanto premesso, restando nell’ambito degli equilibri del piano di rientro approvato dal DCA U00303, è possibile realizzare i servizi territoriali di cui alla delibera 849 del Direttore Generale, detto in modo semplice, “attorno” agli attuali PPI in attesa, non delle popolazioni, ma delle istituzioni deputate, della completa realizzazione del programma di cui alla delibera 849 del Direttore Generale.