L'isola di plastica formatasi nell'Oceano Pacifico

Ci siamo spesso occupati della plastica, un materiale pratico e vantaggioso in quanto si presta a tanti tipi di utilizzi nei settori più diversi, ma purtroppo di oltre 2,1 milioni di tonnellate di prodotti in plastica consumati in Italia, solo 900 mila sono differenziate e di queste ultime, solamente 540 mila tonnellate sono riciclate. E dopo esserci occupati in un precedente articolo, pubblicato qualche giorno fa, dei rischi legati alla sua combustione (attraverso il suo smaltimento illecito in aperte campagne) e ai danni ambientali che produce, oggi parliamo di un ulteriore aspetto, questa volta positivo. E’ stata scoperta da un gruppo di ricercatori provenienti dagli Stati Uniti, Arabia Saudita e Cina un nuovo tipo di plastica, chiamata Pbtl. Il suo studio è stato riportato dalla rivista americana Science Advances e dalla rivista italiana Focus e potrebbe essere una nuova possibile soluzione contro l’inquinamento.

Ma cos’è che rende questa plastica differente da tutte le altre? ciò che la rende speciale è la possibilità di essere riciclata praticamente all’infinito senza mai perdere le sue qualità e la sua durezza, in quanto troppi trattamenti causano il cosidetto indebolimento della plastica che, dopo una serie di riciclaggi, diventa inutilizzabile e difficile da smaltire mentre la Pbtl manterrebbe alte le sue prestazioni e le sue qualità, come la cristallinità, la duttilità e la durezza, anche dopo numerosi riutilizzi. Tale formula riguarda un tipo di materiale polimero ovvero formato da molecole organiche grandi unite da legami chimici, che raggiunti i 100°C , nel giro di 24 ore si scompone nei singoli polimeri per essere poi riassemblati a creazione di uno nuovo della stessa qualità di quello originale. L’unico problema riguarda la sua possibilità di essere recuperata in quanto dovrebbe essere riciclata separatamente dalle altre plastiche poiché l’unione durante il processo di riciclaggio rischierebbe di peggiorarne i risultati durante la sua trasformazione.

In un mondo in cui la plastica è e resta un materiale indispensabile ma allo stesso tempo una tra le principale cause di inquinamento è importante pensare al suo corretto smaltimento e non basta più perpetrare rigide campagne per sensibilizzare utenti, consumatori e cittadini ma bisogna trovare soluzioni pratiche e al più presto e forse l’introduzione di una nuova plastica facilmente e illimitatamente riciclabile potrebbe essere una soluzione al grande problema della plastica.

A Bruges, in Belgio, per la Triennale d’arte 2018 è stata realizzata dall’artista e architetto newyorkese, cinese di origini, Lesley Chang l’opera Skyscraper, una balena realizzata con rifiuti di plastica raccolti nei mari e negli oceani di tutto il mondo