L’Avvocato Giuseppe Masiello, Responsabile Dipartimento Urbanistica Formia ConTe, interviene in merito alla Rigenerazione urbana: “Tra qualche giorno, il 10 ottobre, saranno trascorsi due anni dal “Convegno sulla Legge Regionale n. 7 del 18.07.2017 – Disposizioni per la Rigenerazione Urbana e per il recupero edilizio – Principi generali – Opportunità per i Comuni, Associazioni e cittadini” tenutosi presso la Sala Ribaud del Comune di Formia, alla presenza del Sindaco del Comune di Formia, dell’Assessore all’Urbanistica, del presidente dell’Ance, del personale degli Uffici Regionali, e come indicato dal comunicato stampa, dei più alti vertici regionali.
Come evidenziato nel comunicato stampa di allora: “Il seminario è pertanto rivolto a imprese edili, liberi professionisti, tecnici dell’Amministrazione pubblica, addetti ai settori LLPP e Urbanistica, categorie imprenditoriali e a tutti i cittadini e offrirà un confronto interattivo con i partecipanti, oltre che un momento di confronto, inerente alle politiche urbanistiche del Comune di Formia…”.

A distanza di due anni si può finalmente tracciare una linea per comprendere quanto sia stato fatto dall’Amministrazione Comunale, quali provvedimenti adottati o approvati, quali politiche urbanistiche perseguite in materia di rigenerazione urbana, quali le prospettive, quali le criticità e il ventaglio delle soluzioni.

Soprattutto ci si può attendere di verificare le misure e azioni scaturite dal “confronto interattivo” con i cittadini e quali, in termini amministrativi, le risposte date.
Dalla verifica degli atti pubblicati sull’albo pretorio, non risultano presenti deliberazioni in merito ai temi della Rigenerazione Urbana di cui alla Legge Regionale 7/2017, tuttavia si è rilevato che nella Commissione Urbanistica del 21.01.2020,  (cfr. https://www.comune.formia.lt.it/commissioni-consiliari/commissione-urbanistica-trasporti-mobilita-polizia-municipale), a un anno e mezzo dal su citato convegno, si tratta finalmente della Rigenerazione Urbana “… specificando che è in corso di elaborazione (!!!!) una delibera quadro la cui attuazione avverrà attraverso l’adozione di singole deliberazioni di C.C. riferite agli ambiti territoriali dove sarà possibile attuare la rigenerazione urbana e che, al momento, coincidono con le aree indicate nel DUP ma che potranno essere implementate non solo su proposta dei Consiglieri ma anche dei cittadini e operatori interessati. Diversamente, la proposta sarà direttamente attuativa con riferimento agli interventi diretti previsti dagli agli articoli 4 e 5 della L.R. 7/2017.”
Proprio pochi giorni prima, però, la Regione Lazio in data 20.12.2019 con Determinazione n. G18248 aveva pubblicato le “Linee guida per la redazione delle deliberazioni e per le elaborazioni cartografiche ai fini dell’applicazione della Legge regionale 7/2017” di cui non sembra si sia dato conto nella su citata Commissione.
La storia degli ultimi mesi è stata la continua querelle estiva da rotocalco e da social “cartografia si, cartografia no, elaborati grafici necessari o facoltativi?”, in merito ai contenuti da prevedere nelle Delibere di riferimento. Querelle che ha condotto, anche e non solo, alle dimissioni dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Formia. Ma non bastava chiedere allo sportello degli uffici regionali?
Questi i fatti.
Va detto che la Rigenerazione Urbana non ha una scadenza, non è una legge speciale a tempo, e sarà prassi consolidata inserire (o escluderne) l’applicazione nella redazione anche dei nuovi strumenti urbanistici generali.
Talvolta sembra leggere dai comunicati politici che la “Rigenerazione urbana” è la panacea per tutto, appare una specie di “quattro stagioni” o come quella frase del sentire comune per cui “indossare capi neri, che sta bene con tutto”. Quando si parla di governo del territorio, oramai, si rimanda sempre e comunque alla unica fonte normativa che appare esistere: La Rigenerazione Urbana.
Ma l’Amministrazione ha contezza di quanti interventi sono stati effettuati nelle “porzioni di territorio urbanizzato” nel Comune di Formia, anche in applicazione dell’art. 6 – Interventi diretti?

È possibile avere una stima concreta dell’applicazione della legge dalla sua promulgazione ad oggi? E quanto abbia inciso sulla “economia” cittadina e sulla qualificazione del tessuto urbano?
Val la pena ricordare che è una legge che incide sul patrimonio edilizio, soprattutto nell’applicazione degli articoli 4, 5, 6 (gli unici al centro della discussione “politica” tenutasi in commissione urbanistica) e che potrà dare un impulso alla trasformazione del tessuto urbano e occasione al rinnovo del patrimonio, con positive ripercussioni sia sulla qualità dell’abitare che sotto il profilo occupazionale di tante imprese locali.
Tuttavia, tale scelta deve essere effettuata in un quadro organico di indirizzo (leggasi piano regolatore o strumenti urbanistici generali) al fine di assicurare il miglioramento della qualità urbanistica o del tessuto urbano.
Più volte, si è proposto (ConTE) al il governo cittadino a predisporre modalità attuative, previste dalla legge sulla Rigenerazione Urbana, in ambiti di recupero che riguardano i centri storici di Formia, oppure attraverso operazioni strategiche di recupero di quel patrimonio dismesso di edifici industriali alle porte della città.
Non è, infine, da sottacere come l’assenza di politiche di “governo di territorio” riguardano anche e soprattutto il tema infrastrutturale.
Ad oggi, non è ancora chiaro se l’Amministrazione voglia o abbia interesse a concludere, modificare, annullare, i procedimenti in corso programmatori per la rete dei trasporti, privati, pubblici, dei parcheggi, ecc.
A distanza di due anni il Comune di Formia non ha una delibera sulle tematiche della rigenerazione urbana. I maggiori Comuni della Provincia di Latina hanno predisposto, adottato e avviato le procedure per l’approvazione delle delibere inerenti alla Rigenerazione Urbana (cfr. Comune di Latina, Comune di Aprilia anche con gli elaborati cartografici) e anche alcune realtà, decisamente più piccole, ma evidentemente meglio strutturate, come il Comune di Castelforte e di Itri, hanno avviato lo stesso processo (anche in questo caso con elaborazioni grafiche per garantire la certezza dello stato di diritto e di attuazione, per la “trasparenza amministrativa”).
Tutto ciò comprova ancora una volta l’inerzia di questa amministrazione di fronte a problematiche essenziali e l’incapacità di approfittare delle innovazioni normative per un vero rinnovamento della città, offrendo al contempo un incentivo allo sviluppo dell’imprenditoria locale.
Invece ci si contorce ancora con quesiti improduttivi: Ma la cartografia si o cartografia no… elaborati grafici necessari o facoltativi? … tanto “la legge non scade”…ma la città piange”.