Antonio Di Rocco inoltra un documento della Lega Formia sui: Beni Comuni e Reddito di Cittadinanza nel quale il partito di Salvini evidenzia che “L’Amministrazione comunale di Formia riveda il Regolamento sui c.d. ‘Beni Comuni’ e l’elenco relativo.
In ragione dell’approvazione dell’elenco di 36 c.d. ‘Aree/Spazi verdi‘ (Dgc 270 del 18.09.2020), individuate a distanza di un anno dall’approvazione del ‘Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni del Comune di Formia’ (Dcc 89 del 30.09.2019), siamo dovuti a fare alcune inderogabili osservazioni.
Innanzitutto, l’elenco è stato approvato inspiegabilmente dopo un anno dall’uscita del relativo Regolamento, nonostante, a quanto risulta, siano intercorsi diversi solleciti da parte di cittadini ed associazioni che, non avendone disponibilità, non hanno potuto applicare la disciplina comunale e non hanno potuto, di conseguenza, adempiere alle proprie motivazioni civiche.
In secondo luogo, lo stesso Regolamento di riferimento, oltre ad essere stato già oggetto di critiche dovute ad una disinvolta azione di copiatura, propone requisiti (supervisore, assicurazioni infortunio ed RC, criteri di valutazione ed assegnazione) che sembrerebbero palesemente eccessivi rispetto alla natura stessa delle 36 c.d. ‘Aree/Spazi verdi‘ individuate.

In particolare, ‘’aiuole, aree verdi, fioriere, vasche’’ ricadono tra le competenze dirette di un’amministrazione in termini di manutenzione ordinaria. Le ‘’rotatorie’’, addirittura, implicano competenze anche di terzi e fattori di rischio per pedoni e automobilisti, tali da farci pensare ad una scelta forzata, oltre che tardiva, da parte dell’AC, piuttosto che una scelta ponderata e lungimirante.
Lega Formia propone l’individuazione di aree che si presterebbero realmente ai vincoli non propriamente elastici del vigente Regolamento quali, ad esempio, arenili e scogliere che, nei periodi in cui non è prevista la balneazione, necessitano a buon diritto di attenzioni continue, in quanto luoghi di incontro e ‘biglietti da visita’ della nostra città.

Alla luce di queste considerazioni ed allo scopo, comunque, di garantire decoro e valorizzazione dei c.d. ‘beni comuni’ elencati, per i quali, tuttavia, ribadiamo la competenza specifica dell’AC, Lega Formia ricorda che anche i percettori di Reddito di Cittadinanza possono svolgere mansioni socialmente utili e, previa verifica e relativa formazione, almeno di contingentamento delle affluenze nei luoghi sensibili in un periodo come questo, ancora, purtroppo, emergenziale.
Infatti, non risultano ancora pervenute le intenzioni dell’amministrazione in merito all’impiego dei percettori di RDC residenti nel territorio comunale, nonostante altre amministrazioni (anche limitrofe) abbiano già applicato la normativa nazionale di riferimento. D’altronde, sembrerebbe ambigua, per quanto legittima, la decisione dell’AC di dare priorità ad un elenco sui Beni Comuni da mettere a bando e, quindi, gravando sui contribuenti, e non dare priorità ad una graduatoria di percettori di RDC che otterrebbero gli stessi fini socialmente utili ma senza gravare sui contribuenti.

Questo confronto potrebbe indurre a pensare che i percettori di RDC siano considerati come una ‘categoria protetta’ piuttosto che come una risorsa.
Pertanto, sottolineando il momento difficile che sta attraversando la città in termini economici e produttivi ormai da troppo tempo, amplificati dalla situazione sanitaria, e rimarcando la natura costruttiva e propositiva della presente, Lega Formia chiede se e quali decisioni a riguardo ha preso l’attuale amministrazione”.