Quando da Gaeta si entra percorrendo la Flacca nel territorio di Sperlonga si nota sulla destra un costone e in alto i resti di un caseggiato. Tra l’altro sul versante opposto insistono numerose civili abitazioni. La prospettiva è ancora migliore dalla strada Sperlonga – Itri. Numerosi lettori ci hanno chiesto maggiori informazioni sulla sua storia. Ci siamo recati nel borgo storico di Sperlonga e abbiamo provato a interrogare gli anziani, che sono da sempre fonte del sapere. Ci hanno detto alcuni che da sempre il caseggiato è chiamato “il fortino di Sperlonga”.

La roccia vista dalla Flacca

Una vecchiarella ha detto che secondo lei la costruzione risale ad almeno trecento anni or sono. Uno di loro ha riferito che il nonno gli raccontava che vi era un uomo che vi abitava e che lui vedeva salire lungo la stradina che porta sul cucuzzolo. Quindi parliamo di una testimonianza oculare di tre generazioni or sono. Ed oggi? Non vi abita nessuno, anche se era ed è proprietà privata. E la sua stabilità? Tranquilli, no problem. Ogni paese della nostra stupenda terra ha le sue storie fantasiose. Qualcuno ama narrare, con un pizzico di fantasy, che ora vi abitano fantasmi che di notte amano affacciarsi dalle mura ad ammirare le stelle. Sono fantasmi buoni, non potrebbe essere diversamente nella terra che ha ospitato nei millenni il più bel volto dell’uomo dal multiforme ingegno, per i greci Odisseo, per noi Ulisse. I fantasmi di Sperlonga giocano a contare le stelle e le onde del mare che accarezzano il bagnasciuga. E se qualcuno dovesse salire sino in cima non deve avere paura, ma deve aspettarsi di essere oggetto di dispetti burleschi. Vogliono divertirsi con noi che non abbiamo più tempo e voglia di sognare e di giocare.