Vizi privati e pubbliche virtù. Il comprensorio del Golfo di Gaeta non è immune dalla piaga della prostituzione. Per fortuna non esiste il fenomeno della prostituzione di strada che interessa invece la strada nazionale Domiziana, prima e dopo del centro urbano di Mondragone, con peripatetiche soprattutto nigeriane. Ma da noi si insidia in appartamenti noleggiati in particolare in zone periferiche o dove le residenze sono esclusivamente estive.

A livello nazionale il Codacons ricorda come sia già stata presentata nel 2014 una proposta di disegno di legge per regolamentare il settore e offrire garanzie a chi vi opera. Il mercato del sesso registra un fatturato annuo pari a 3,9 miliardi di euro, ciò che è meno noto è che durante gli anni della crisi economica il settore è cresciuto sensibilmente, anche grazie al boom della prostituzione sul web. Dall’indagine realizzata dal Codacons emerge come siano circa 90.000 gli operatori del sesso in Italia, per un numero di clienti che raggiunge i 3 milioni di cittadini. Nel periodo della crisi economica (2007 -2014) il fatturato della prostituzione è cresciuto del 25,8% mentre il numero di soggetti dediti alla prostituzione è aumentato del 28,5% (+20.000). Negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva riduzione del numero di prostitute che operano in strada, la cui percentuale rappresenta tuttavia ancora la fetta più consistente, pari al 60% del totale.

Da contraltare si registra una forte crescita nel numero di lucciole che decidono di lavorare in casa o altre strutture non all’aperto (40%). Della totalità delle prostitute operanti nel nostro paese, il 10% è minorenne, mentre il 55% è costituito da ragazze straniere, provenienti principalmente dai paesi dell’Europa dell’Est (Romania, Bulgaria, Ucraina) e dall’Africa (Nigeria in testa). Si registra inoltre una fortissima crescita di prostitute cinesi, che svolgono prevalentemente la propria attività al chiuso (come e centri massaggi). La spesa dei clienti abituali è pari a 110 euro al mese. Va tuttavia sottolineato che i costi delle prestazioni sono assai diversificati a seconda del servizio reso: per una escort si arriva a pagare anche 500 euro per poche ore di prestazione, poiché il servizio è più ampio e include anche il ruolo di accompagnatrice (feste, eventi, ristorante).

Costi che scendono a 30 euro in caso di prestazioni rapide consumate in strada. Attualmente il vero e proprio boom riguarda la prostituzione via web: l’offerta si è spostata cioè sempre più dalle strade agli schermi dei pc, attraverso siti privati, pagine web, portali con annunci specializzati, ecc., dove escort e prostitute pubblicizzano i propri servizi raggiungendo un bacino di utenza sempre più esteso. All’interno di tale ambito si colloca un fenomeno letteralmente esploso a seguito della crisi economica: quello delle cam girl, ossia ragazze, generalmente di età inferiore ai 40 anni, che pur non praticando la prostituzione attraverso il contatto fisico con i clienti, mostrano il proprio corpo nudo attraverso una web cam. La prostituzione via web coinvolge oggi circa 18.000 operatrici, ossia il 20% del totale. Tre milioni di clienti abituali, che salgono a nove milioni per coloro che almeno una volta hanno fatto ricorso a prestazioni a pagamento. Il che significa che se escludiamo le donne, i maschi minori di anni 14 o particolarmente anziani, giungiamo a un italiano su due. Con tutte le ricadute igienico-sanitarie che non si possono escludere, se si considera che vi sono uomini disponibili a pagare una cifra maggiore per evitare l’uso del profilattico.

Madri di famiglia, anche anziane, si sono trovate sieropositive all’AIDS a causa di mariti incoscienti ed egoisti. Le cronache giornalistiche del territorio hanno riportato negli anni vari episodi di prostituzione nel comprensorio che chi scrive, come giornalista, ha avuto modo di conoscere e riportare ai lettori. Alberghi compiacenti, appartamenti come alcove da Fondi sino alla riva destra del fiume Garigliano. Ricordo l’episodio che riguardava una giovane donna tunisina (caso raro per una mussulmana) a Salto di Fondi, prostitute a Gaeta in appartamento e così via. Vi è una testata giornalistica che ospita quotidianamente inserzioni di donne che si propongono in appartamenti privati, sfoggiando prestazioni e misure anatomiche. È facile constatare che tali proposte interessano anche i maggiori centri urbani del Golfo di Gaeta. Si è sempre detto che la prostituzione è il più antico mestiere del mondo e non dovrebbe scandalizzare. Ma diviene intollerabile se analizziamo tre aspetti.

Le statistiche parlano di una prostituzione minorile pari al 10%. È vergognoso che vi siano esseri umani che soddisfano i loro bisogni sessuali infangando l’innocenza di una ragazza. Casi eclatanti a livello nazionale, ma episodi si sono registrati anche da noi con studentesse portate da aspiranti lenoni a prostituirsi nell’Ex Salid di Formia su un lurido materasso per terra. Il secondo aspetto è quello di donne costrette con la forza a prostituirsi.

Ma i clienti che fanno sesso a pagamento non sanno cogliere nei corpi a loro disposizione segni di violenza fisica? E negli sguardi di queste ragazze la più cupa disperazione? Il terzo aspetto è quello già accennato dei rischi igienico – sanitari. Ormai tutti navigano in internet. Consiglio loro di guardarsi le immagini inerenti i danni da malattie veneree, sono devastanti. Insegniamo ai nostri giovani la differenza che passa tra amore e sesso, tra sentimenti e appagamenti fisici. Solo un approccio corretto con l’altro sesso può ridurre drasticamente il ricorso alla prostituzione, che, almeno, dovrebbe essere gestita, in luoghi idonei, soltanto da donne singolarmente o in cooperativa. Gli uomini tolgano le loro mani da tale settore, ma serve un grande lavoro delle forze dell’ordine poiché i guadagni sono ingenti e senza alcun sforzo lavorativo.

La prostituzione in Italia dagli anni novanta ad oggi

La prostituzione in Italia diviene maggiormente visibile negli anni novanta con l’aumento dell’immigrazione dai paesi dell’Est Europeo e dall’Africa, iniziata negli anni settanta. La dissoluzione della Jugoslavia e dell’Unione Sovietica, e le politiche d’immigrazioni nuove della legge Martelli del 1990, contribuirono ad un aumento della offerta negli anni 1989 – 1990, in particolare dalle ragazze polacche. La seconda ondata di prostitute fu dalla Nigeria e dal Perù, con una vera e propria immigrazione clandestina, una volta spirato il visto turistico e la terza ondata dall’Albania nel 1993 – 1994.

La quarta ondata arrivò nel 1995 dalla Nigeria e sempre dall’Albania, mentre nel 1996 – 1998, arrivò l’ondata dalla Moldavia, Lituania e ancora Albania. L’immigrazione divenne più restrittiva con la Legge Turco – Napolitano (40/98). Tra le migranti vi erano ovviamente moltissimi casi di prostituzione forzata a seguito di traffico di persone, incluse minorenni. Una delle risposte al fenomeno fu il taglio dei permessi di soggiorno e il rimpatrio dei clandestini. Nella città scaligera in una sola operazione di polizia sono state fermate ben venti minorenni “nuove sul mercato” costrette a battere il marciapiede.

Dichiara Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Papa Giovanni, “Questa violenza protratta nei confronti di ragazzine è un fatto inaccettabile, chiediamo ai responsabili delle forze dell’ordine di applicare l’articolo 600 bis del Codice Penale che punisce con pena da 1 a 6 anni di reclusione chiunque commette atti sessuali dietro pagamento di corrispettivo con persone di età compresa tra i 14 e i 18 anni, mentre sotto i 14 anni è previsto il reato di pedofilia”. Venerdì 8 febbraio, in occasione di Santa Giuseppina Bakhita, che fu resa schiava all’età di 7 anni e che oggi è il simbolo del riscatto per tutte le donne vittime della tratta, la Comunità fondata da don Oreste organizza una serie di eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni. A partire dal prossimo 4 febbraio, in diverse città italiane si terranno fiaccolate, incontri pubblici convegni e tavole rotonde.

NESSUNO TOCCHI LE BABY PROSTITUTE

Questo nostro Paese che grida all’invasione straniera, che bolla di criminali e stupratori l’onda di disperati che sbarcano sulle nostre coste, vede e tace. Da Verona a Castelvolturno, dalla riviera romagnola alle strade provinciali siciliane tutti vedono povere ragazzine in vendita e quasi sempre tacciono. Anzi, sono complici di questo vero e proprio stupro di massa sui corpi e le anime disperate di queste creature. Sapevano e sanno che sono solo bambine e per questo, solo per questo, vengono comprate e usate. Lo faranno anche oggi. Padri di famiglia, che poi torneranno a casa ed abbracceranno le loro figlie, senza alcun pudore. Poi al bar o con gli amici urleranno contro gli stranieri sporchi e criminali che insudiciano il nostro Paese. Questi clienti “di giovane carne umana” sono peggio degli scafisti perché sono i consumatori, senza dei quali crollerebbe la domanda e, quindi, l’offerta. Denunziate alle forze dell’ordine, non passate oltre come dei codardi, è un dovere di ogni cristiano, come afferma in un documento accorato la Caritas di Firenze.