Oggi nel giorno della Santa Pasqua ci ha lasciato Catherine Spaak. Un’artista di primo piano: attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina. Cittadina belga naturalizzata italiana nata il 3 aprile 1945 in Francia a Boulogne – Billancoirt. Era di una bellezza raffinata e seducente, da giovane si proponeva come ragazza acerba da sedurre, ma sempre secondo i canoni dei famosi e indimenticabili anni sessanta. Ha recitato al fianco dei più grandi attori e diretta da registi che hanno fatto la storia del cinema italiano. Una carriera di successo anche in televisione con la sua trasmissione Harem che ha guidato per quindici anni su Rai Tre. Come dimenticare la sua pronunzia con un seducente accento francese che ha conservato tutta la sua vita. Impossibile dimenticarla. Si è spenta oggi a Roma, in una clinica di via Carlo Poerio, era stata colpita da una emorragia cerebrale nel 2020. Il suo debutto come attrice avvenne nel film “Il Buco” quando aveva appena 14 anni. Furono celebri le sue interpretazioni in “Il Sorpasso”, “L’Armata Brancaleone”, “Adulterio all’italiana”. Non fortunata nella vita privata. Ha avuto due figli Sabrina e Gabriele. Quattro matrimoni, tutti falliti.

Il primo drammatico, come ricordato da un quotidiano a tiratura nazionale: Catherine Spaak fu arrestata per essere scappata con sua figlia, la bambina le fu tolta e di fatto non l’ha più rivista. Era il 1962, sul set di La voglia matta dove incontrò l’attore Fabrizio Capucci. «Ci innamorammo e restai incinta. Avevo 17 anni e, per la mentalità dell’epoca, era uno scandalo». Una situazione emotivamente difficile da gestire, per di più in un Paese non suo, lontana da genitori che sono stati molto assenti. «Fui vittima della mia età… Ero ospite a casa Capucci dopo il mio matrimonio con Fabrizio, ma non mi sono mai sentita a mio agio, così presi la bambina e scappai. Loro non me la perdonarono e sporsero denuncia, fui arrestata a Bardonecchia. In frontiera. Allora c’era la patria potestà, una donna non era veramente libera. Così mi riportarono a Roma con mia figlia, per tutto il viaggio in braccio a un carabiniere. Finimmo tutti in tribunale. Il giudice fece presto ma fu una tragedia». Le tolsero la figlia. «La motivazione era, a dir poco, discutibile. Sosteneva che la madre, cioè io, essendo un’attrice, era di dubbia moralità. Quindi la bambina sarebbe rimasta con la nonna paterna. Hanno distrutto la mia vita. E quella di Sabrina. Non ci siamo mai più ritrovate, non sono riuscita a recuperare quello che il magistrato ha rovinato». Un’incomunicabilità che sorprende a sentire una storia in cui anche lei è vittima. «È stata una vendetta dei Capucci. Il lavaggio del cervello di Sabrina ha fatto il resto. Le hanno ripetuto: la mamma è cattiva. Ti ha abbandonato. Offese che hanno lasciato segni indelebili». Dieci anni dopo le tinte migliorano (peggio era difficile), ma arrivano nuovi problemi. Il matrimonio (dal 1972 al 1979) con Johnny Dorelli porta un secondo figlio, Gabriele. Ma i tormenti interiori sono tanti: «Avevo problemi di salute, anoressia, andai in analisi, non riuscivo a lavorare. Ero sposata con Johnny Dorelli che non aveva piacere che lavorassi. Diceva: ce n’è già uno e basta». Passeranno più di 10 anni dalla fine di quella relazione, ma «la voglia matta» le ritornò, un nuovo matrimonio. Questa volta niente attori, ma il risultato è lo stesso: l’unione con l’architetto Daniel Rey scade dopo i canonici 7 anni. Nel 2013 arriva la quarta occasione e Catherine Spaak non se la lascia sfuggire: Vladimiro Tuselli è un ex comandante di navi che ha 18 anni meno dell’attrice. Lei ci scherzava su: «È un argomento che ci fa molto sorridere anche se all’inizio ero un po’ sconcertata quando l’ho scoperto: lui non me l’aveva detto, io non glielo avevo chiesto. Per fortuna». Da tre anni era tornata single: «Al primo posto ci sono io, finalmente». Desiderata da milioni di italiani, è morta in solitudine.