Chi scrive è sinceramente affascinato dalla giovane concittadina Chiara Valerio, indubbiamente l’intellettuale donna più illustre e preparata che l’intero Golfo di Gaeta abbia avuto nel tempo. Il suo discorrere è affascinante, starei ad ascoltarla per ore. Ora presenta una nuova sua fatica letteraria. Si tratta del romanzo pubblicato da Einaudi “Così per sempre”.  Sono stata una bambina che aveva paura del buio. una cacasotto si diceva alla fine degli anni settanta. E sono rimasta una donna che pur di non dirsi di avere paura si butta e si lancia. Un esercizio di avventatezza che è diventata una forma di coraggio. Volevo scrivere questo romanzo da molti anni, ma per scriverlo, ci sono voluti altri libri in mezzo, scritti e letti, pubblicati e recensiti. Per un libro di vampiri ci volevano altri libri e altra vita. Esce il 5 aprile, in copertina c’è un gatto che pare il mio gatto ma non lo è – pure se ogni gatto è tutti i gatti, o ne è almeno 7 insieme – è invece il gatto vampiro del Conte Dracula. Dracula non è morto, vive a Roma. Minà Murray non è morta, è un vampiro e vive a Venezia.
Si sono amati, si odiano. Lei, almeno lo odia. C’entra il figlio di Mina, William Harker, che si ritrova con un piede impigliato nella storia del Novecento. Volevo scrivere del Conte che arriva in Europa occidentale qualche anno prima del gatto di Scroedinger che, con la sua scatola, esemplifica modelli matematici in cui vita e morte coesistono. Volevo scrivere del perché l’idea del sangue puro, della razza, dell’identità e dei confini portano a dolore e distruzione. Volevo giocare con Carl Gustav Jung.
Volevo dire che la radioscopia e i tavoli che ballano nell’Inghilterra vittoriana sono coevi e che serve sempre tradurre, specialmente Virginia Woolf. Volevo divertirmi. Volevo scrivere del perché sia sbagliato, nonostante sia diffuso nella nostra specie, odiare tutto ciò che travalica il nostro orizzonte spaziale e temporale. Perciò odiamo il Conte Dracula. Eppure lo amiamo. Io di certo.
I romanzi però grazie a dio non sono intenzioni, sono un insieme di spazi, stanze. Dunque BENVENUTI IN MIA CASA visto che il libro può fungere pure da fermaporta.