Il romanzo, pubblicato nel 2017 da De-comporre e inserito nella collana WHATEVER, racconta la storia di Giovanni, un ingegnere italiano che per motivi di lavoro si trasferisce in Africa. Così lontano da casa, inizia a pensare a ciò che veramente è importante per lui e scopre qualcosa che mai avrebbe pensato nella vita, il Mal d’’Africa. Un romanzo che affronta il tema dell’emigrazione degli italiani, attraverso gli occhi del protagonista che esprime, nel corso della storia, le proprie opinioni sui principali fatti avvenuti negli ultimi anni nel mondo, come le unioni civili, la morte di Giulio Regeni, l’attentato a Charlie Hebdo, ecc. Il protagonista potrebbe rappresentare un’intera generazione, quella parte del paese che soffre i mali del nostro tempo: la crisi, il lavoro, la fragilità delle relazioni e la necessità di emigrare.

COSA SPINGE GIOVANNI, E IN GENERALE, GLI ITALIANI AD EMIGRARE LO SAPPIAMO, ALLORA ALESSIA, LE CHIEDO, COSA SI POTREBBE FARE PER INCENTIVARE I “CERVELLI IN FUGA” E NON SOLO, A RESTARE IN ITALIA?

Si potrebbe investire di più sulle politiche del lavoro, credere maggiormente nei giovani talenti, considerarli come risorse e non come costi. Il nostro Paese sta diventando la dimora degli anziani. I ragazzi, anche quelli meno talentuosi se ne vanno, scappano e riescono a fare carriera, a trovare la propria strada. Il problema non è partire, ma il fatto che quando questi ragazzi partono lo fanno per costrizione, per necessità e non per volontà.

TROVA CHE PER SCOPRIRE VERAMENTE CHI SIAMO ABBIAMO BISOGNO DI TROVARCI IN CONTESTI O EVENTI ECCEZIONALI?

Sicuramente posso dire che vivere lontano dalla propria famiglia, decontestualizzati dall’ambiente dove siamo nati e cresciuti e nel quale ci sentiamo sicuri ci mette alla prova. Affrontare la distanza, la solitudine, adattarsi ad un nuovo contesto sociale dove la cultura è diversa, la lingua straniera, la gente sconosciuta, il cibo “strano”, senza punti di riferimento ci spinge a fare appello indubbiamente alle nostre risorse interiori, anche quelle che non sapevamo di avere.

COS’È’ IL MAL D’AFRICA?

Il “Mal d’Africa” è qualcosa di talmente profondo e personale che non si può racchiudere in una definizione che sia valida erga omnes. Chi almeno una volta nella vita è stato in Africa sa che, nonostante le evidenti difficoltà che tutti conosciamo, è un continente che per il suo calore e per i suoi colori, non si lascia facilmente dimenticare.

TRA I PROSSIMI PROGETTI LE PIACEREBBE SCRIVERE UN ALTRO LIBRO?

Si, il terzo libro è già in cantiere e parlerà dell’adozione. È un progetto che sto curando con lo Sportello per le adozioni internazionali “Ernesto”. Con l’associazione portiamo avanti un lavoro di promozione sulla cultura dell’adozione per questo abbiamo pensato di realizzare un libro del quale presto vi parleremo.

DOVE SI PUÒ ACQUISTARE IL LIBRO?

Online su ibs.it oppure scrivendo alla casa editrice redazione.decomporre@tiscali.it