Pubblicato il bando con il quale la Regione Lazio istituisce un premio in memoria di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso perché difendeva un amico, le parole di Di Berardino, assessore al Lavoro, Formazione e Scuola della Regione Lazio: “Si tratta di un Premio rivolto agli studenti delle scuole secondarie che dovranno realizzare un elaborato in tema di bullismo e violenza giovanile”.

Willy Monteiro Duarte aveva 21 anni e tutta la vita davanti. La sua età resterà 21 anni per sempre.

Aveva passato l’estate a lavorare in un villaggio vacanze, appena tornato era stato assunto da un albergo di Artena, aveva lavorato anche la sera del suo omicidio.

Willy, fisico esile, temperamento mite, la passione per il calcio e la cucina. E’ morto poco dopo la chiamata al 118 durante il trasporto in ospedale. Il suo cuore ha cessato di battere stremato dopo tutte quelle botte ricevute mentre era a terra.

Era intervenuto per sedare una lite. L’hanno afferrato e picchiato selvaggiamente con calci e pugni in testa. Lui che, di fronte a quei ragazzi grandi e grossi, lottatori esperti di MMA e karate, non avrebbe mai potuto difendersi.

Il premio fa parte di un progetto educativo, formativo sotto forma di eventi, dibattiti, laboratori didattici al fine di accrescere il grado di consapevolezza negli studenti, nei docenti e nei genitori riguardo alle manifestazione di aggressività e di violenza contro la dignità dell’essere umano, in modo da sviluppare un’adeguata modalità di intervento e di prevenzione e rafforzare le attività didattiche e di sensibilizzazione in tema di violenze di qualsiasi natura.

Con questo avviso pubblico la Regione Lazio sta portando avanti un lavoro per la prevenzione e la sensibilizzazione in materia di violenza, bullismo e inclusione sociale.

Ancora Di Berardino afferma:”Vogliamo ribadire che quanto accaduto a Willy non deve più ripetersi e che è fondamentale che i giovani prendano consapevolezza dell’importanza dell’inclusione, bisogna dire no alle discriminazioni di ogni tipo e a ogni forma di violenza. Nessun giovane deve sentirsi solo e per questo come Istituzione lavoriamo nelle scuole, nelle aziende e con le famiglie per riuscire tutti insieme a sensibilizzare su un tema così importante il mondo dei giovani”.