Gaetano Quercia già assessore alla viabilità e Gaetano Merenna già consigliere comunale, componenti del direttivo del C.I.S.A.F. (Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia), in una nota stampa comunicano:

“E’ da ormai troppi, svariati decenni che l’attraversamento veloce della città di Formia(la c.d.Pedemontana) è stato oggetto d’infiniti interventi politici, inconcludenti studi e progettazioni,costosi esprori e repentini annullamenti,commistioni di competenze e rimpalli di responsabilità.

Di conseguenza, nonostante le nostre ricerche e la lodevole, già efficace richiesta di accesso agli atti dell’onorevole Trano all’Anas del novembre scorso, questo Comitato ad oggi non è stato ancora in grado di ricostruire compiutamente tutti i vari passaggi tecnici e l’importo complessivo inutilmente bruciato a spese della collettività dall’inizio di questa “telenovela”, né di conoscere dettagliatamente il contenuto dei seguenti documenti:

1-Le inerenti delibere e le determinazioni dagli anni ottanta ad oggi;

2-Gli studi di fattibilità e gli incarichi progettuali effettuati con allegate le relative liquidazioni;

3-L’approvazione con le eventuali liquidazioni di tutti i progetti preliminari, definitivi ed esecutivi;

4-I bandi delle gare di appalto espletate  con la descrizione dei lavori eseguiti e liquidati ,come da capitolato generale d’appalto.

Sulla sinistra Gaetano Quercia. A destra Gaetano Merenna

Tralasciando,ma  solo per il momento quanto avvenuto in precedenza (si veda solo per esempio il c.d. progetto al tempo di Meta e Badaloni, avviato anche con procedura espropriativa eseguita),  va in questa sede sottolineato che, in ogni caso,la Pedemontana nel 2008  fu già oggetto di una convenzione tra Anas e regione Lazio.

Convenzione in base alla quale la Regione avrebbe provveduto alla redazione del progetto definitivo con un contributo di 3 milioni di euro, mentre Anas avrebbe provveduto all’iter autorizzativo con una contribuzione fino ad un massimo di 2 milioni di euro.

Di questi  complessivi 5 milioni di euro, già sono stati liquidati alla regione 2,4 milioni per le attività di progettazione e all’ATI  oltre 1,341 milioni di euro per indagini,prove e monitoraggi per una faraonica Pedemontana di ben 760 milioni di euro che il CIPE non ha mai approvato stante le ingenti e necessarie risorse richieste…

Successivamente, il comune di Formia nel 2014, al fine di contenere gli esorbitanti costi di quel irrealizzabile progetto, propose una riduzione di lunghezza viaria economicamente e tecnicamente più sostenibile, dagli 11 km. iniziali  del precedente progetto,  a 7,9 k.m.. Tale richiesta  fu recepita come intervento Anas e fu poi successivamente inserita nell’ambito del contratto di programma 2016-2020 tra Anas e Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Ma, soltanto, nell’aggiornamento del contratto Anas-Regione del 2019 con approvazione CIPE  fu finalmente previsto che il costo dell’opera ridimensionata  risultasse di 172 milioni (di cui già finanziati 79,25 milioni  e già  inutilmente spesi 3,741 milioni come in precedenza illustrato), quindi con un ulteriore fabbisogno residuo di 92,74 milioni di euro.

Per concludere dal punto di vista tecnico ed arrivare allo stato attuale, l’Anas soltanto in data 6 agosto 2020 ha stipulato il contratto quadro con il progettista aggiudicatario e non ci è ancora dato sapere se si sia proceduto anche alla stipula del contratto applicativo.

Inoltre, stante sempre alle conclusioni Anas, questa progettazione dovrà essere ancora implementata da uno studio preliminare ambientale, da uno studio per la valutazione dell’interesse archeologico, da controlli di sicurezza e da autorizzazioni e pareri tecnici,urbanistici ed ambientali con una previsione di appaltabilità  al 2024..”I formiani turlupinati peggio del Decio Cavallo di Totò”

Pertanto, alla luce della seppure scarna e carente ricostruzione del’iter progettuale cosi ancora ad oggi in fase embrionale, questo Comitato rivolge alle SS.LL. , per quanto di rispettiva competenza,un accorato appello per l’istituzione di un tavolo permanente di confronto istituzionale onde imprimere una diversa, necessariamente unitaria attenzione e  accelerazione per quest’opera indispensabile, da decenni demagogicamente  e fumosamente promessa.

Comunque, ferma restando la nostra massima disponibilità e spirito di collaborazione con quanti hanno realmente a cuore le sorti della salute, dell’incolumità e della sicurezza stradale di tutti gli abitanti dell’intero Sud Pontino, preannunciamo che, in mancanza di confortanti e sollecite risposte, questo Comitato, sollecitato da una popolazione sempre più esausta e insofferente, andrà a perseguire diverse strade di civile mobilitazione e tensione, non disgiunte da conflittuali azioni legali.”