Nonostante le rassicurazioni sale costantemente il numero dei Comuni italiani che hanno emanato un’ordinanza urgente e contingibile che blocca la sperimentazione della tecnologia 5G: Sindaci di città italiane, come massime autorità sanitarie, hanno messo al centro la salute dei loro cittadini. Ad oggi sono centinaia i Comuni che sono ufficialmente contrari al 5G e due Regioni hanno approvato mozioni per la precauzione. Perché? Perché, nonostante ciò che si legge sulle fonti che promuovono questa nuova tecnologia, ad oggi non ci sono studi e ricerche scientifiche che diano un quadro chiaro e definitivo sugli effetti che il 5G avrà sulla salute di tutti noi. Quindi vale il principio di precauzione, soprattutto quando in gioco c’è il benessere e la salute di bambini, donne, uomini, anziani, insomma di tutti, tutti noi, nessuno escluso.

Cos’è il 5G? G sta per generazione. Come ha spiegato, al National Press Club già il 20 giugno 2016 il Presidente della Commissione Federale delle Comunicazioni (FCC) Tom Wheeler: “La prima generazione wireless 1G era la voce, la seconda generazione 2G consentiva sia la conversazione che il testo. La terza generazione 3G, Internet, in modo limitato e la tecnologia di oggi 4G ha completato quella migrazione digitale”, quindi 5G indica tecnologie e standard di nuova generazione ma non solo per i nostri smartphone ma anche per i tanti oggetti connessi attorno a noi e che sono destinati a divenire sempre di più (orologi, lampioni, auto, semafori, elettrodomestici, ecc…). Quindi non si tratta di una semplice evoluzione del 4G ma di un nuovo modo, un modo differente, di gestire le comunicazioni e la copertura con antenne, frequenze e tecniche di trasmissione dei dati diversi rispetto a quelli del passato. Cosa vuol dire questo per la nostra salute? Vuol dire essere immersi in una rete invisibile di fili che sono i collegamenti fatti di onde, di radiazioni (quindi non solo quelle emesse dal nostro smartphone, che sono già state dichiarate nocive per noi) che per 24 ore su 24 ci avvolgono, attraversando il nostro corpo, avvolgendo i nostri organi e non abbandonandoci mai: il tasto ‘spegni’ in questo caso non lo abbiamo tra le mani perché è su un apparecchio di cui noi non possiamo avere alcun controllo. Ha affermato il Presidente della Commissione Federale delle Comunicazioni (FCC) Tom Wheeler: “Il 5G connetterà l’internet di tutto IOT.

Se qualcosa può essere collegato sarà collegato nel mondo del 5G, centinaia di miliardi di microchip collegati in prodotti, da flaconi di pillole alle acque delle piante che richiedono un imponente distribuzione di piccole celle. Non aspetteremo gli standard. Ora per far funzionare questo 5G dovrà essere costruita un’infrastruttura molto intensa. Dobbiamo rifiutare la nozione che il futuro del 5G sarà solamente nelle aree urbane, la rivoluzione 5G toccherà tutti gli angoli e questo è dannatamente importante”. Essendo una novità di una così grande portata, si parla di una ‘rivoluzione per l’umanità’, sarà stata preceduta di certo da riscontri, prove, valutazioni, studi, ricerche sugli effetti nocivi e dannosi sulla salute umana. No. Gli Stati Uniti d’America hanno detto pubblicamente quali siano i danni di questa tecnologia. Lo hanno fatto quattro specialisti all’interno del Senato Americano, già nel 2018, chiamati a testimoniare in merito alla discussione delle leggi di Senato 637 del senatore Hugh e 894 del senatore Nofs. Il medico accademico Sharon Goldberg ha dichiarato che: “Dobbiamo iniziare a misurare la quantità di radiazioni a cui le persone sono esposte prima di lanciare il 5G, ci sono 4 campi elettromagnetici che sappiamo essere dannosi per la salute umana: radiazione e radiofrequenza, campi magnetici, elettricità sporca e campi elettrici. La nostra esposizione, di ogni persona e di tutti gli umani, è influenzata dagli EMF. Qual è la nostra esposizione ogni giorno? Non è un cellulare, sono i cellulari, sono più reti wireless, i contatori intelligenti sono le torri cellulari e questo è sandwich e tutti insieme si sommano. (…) Questo non è più argomento di discussione quando si guarda PubMed nella letteratura peer-reviewed. Questi effetti sono visti in tutte le forme di vita, piante, animali, insetti, microbi. Per cui 5G non è una conversazione sul fatto che questi effetti biologi esistano o no. Chiaramente ci sono. Le radiazioni wireless hanno effetti biologici, punto.” Nel prossimo Magazine pubblicheremo le interviste ai primi cittadini dei Comuni del Golfo per conoscere le loro posizioni, informando doverosamente l’opinione pubblica.

IL COMUNE DI FORMIA LANCIA L’ALLARME SULLE ANTENNE 5G E SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO NAZIONALE

Il sindaco del Comune di Formia Paola Villa evidenzia: “Era luglio quando ci siamo trovati ad affrontare: “I sindaci non potranno introdurre limitazioni al 5G sul loro territorio. La misura è contenuta nel decreto Semplificazioni, messo in campo dal governo anche per accelerare l’innovazione digitale. Una misura che frena le ordinanze degli amministratori locali contrari all’installazione delle antenne di quinta generazione. In questo modo il Governo esautora i sindaci che rappresentano la massima autorità sanitaria locale e che quindi hanno la responsabilità della salute dei cittadini”.

Aggiunge il primo cittadino: “Ovviamente abbiamo negato qualsiasi installazione su terreno pubblico, perché qui dipendeva dal Comune. Sui terreni privati, invece, è tutt’altra cosa. Qui occorre opporsi, facendo ricorso alla giustizia, di fronte la quale, però, siamo stati soccombenti”. La Villa ha continuato: “A dire il vero abbiamo tentato anche la via prioritaria del confronto con chi ci opponeva il proprio diritto ad istallare le antenne. Abbiamo cercato di impostare un tavolo di dialogo, fondato su un concetto che a noi e alla comunità appariva piuttosto semplice e di buon senso: pianificare un territorio significa trovare armonia tra innovazione e sviluppo tecnologico da un lato e sicurezza dei cittadini e decoro urbano dall’altro. Su Gianola siamo riusciti per ora a bloccare i lavori. Qui a Santa Croce, dopo l’autorizzazione paesaggistica ed archeologica del Ministero dei Beni Culturali, purtroppo abbiamo perso su tutta la linea! Nel 2021 ci sarà l’udienza di merito, le possibilità di spuntarla sono poche. Ma lo stesso continueremo”.

Una antenna nel quartiere formiano di Santa Croce

LE RADIAZIONI 5G E LE RASSICURAZIONI ISTITUZIONALI ESPRESSE IN ITALIA

L’Istituto Superiore della Sanità, già a marzo 2019, in audizione alla Camera dei Deputati, ha assicurato che le antenne 5G e le relative emissioni che rispettano le linee guida internazionali (IARC e OMS) non generano rischi per la salute. Ha assicurato il dottor Eric van Rongen, presidente dell’ICNIRP – International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, una delle organizzazioni scientifiche non governative più prestigiose nel campo degli studi sulle radiazioni: “La cosa più importante che le persone devono ricordare è che quando queste nuove linee guida verranno rispettate le tecnologie 5G non saranno in grado di causare danni”, ionizzanti – quindi dalle emissioni solari, alle microonde, fino ad arrivare alle emissioni radio. Ha pubblicato le nuove linee guida per la protezione degli esseri umani dai campi elettromagnetici a radio frequenza; in pratica una serie di prescrizioni che dovrebbero proteggere popolazione e addetti ai lavori dai possibili rischi legati all’esposizione dei segnali 5G, 4G, 3G, radio AM e DAB, Wi-Fi e Bluetooth.

La principale novità riguarda indicazioni più dettagliate e rigorose nei confronti delle frequenze al di sopra dei 6 GHz, che verranno impiegate anche per la 5G. Da ricordare che in Italia, come in altri paesi europei, verranno impiegate le bande a 700 Mhz, a 3.700 MHz e 26 GHz. Proprio quest’ultima andrà gestita con maggiore cautela. Ha aggiunto van Rongen: “Sappiamo che parti della comunità sono preoccupate per la sicurezza del 5G e speriamo che le linee guida aggiornate aiutino le persone a sentirsi a proprio agio. Le linee guida sono state sviluppate dopo un’attenta revisione di tutta la letteratura scientifica, seminari e un ampio processo di consultazione pubblica. Le linee guida forniscono protezione contro tutti gli effetti negativi sulla salute scientificamente provati dovuti all’esposizione a campi elettromagnetici nell’intervallo tra 100 kHz e 300 GHz”.