Sabato 23 novembre il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Mattei Teresa Assaiante ha ricevuto tutte le rappresentanze dei genitori in riguardo a quanto si sta registrando all’Istituto Italo Calvino di Gianola. Innanzi tutto una riflessione per la presidente del Consiglio d’Istituto che in un suo audio indirizzato alle rappresentanti dei genitori si è lasciato andare ad apprezzamenti sui giornalisti che si stanno interessando al problema. “Credetemi c’è chi ci sta speculando” e “gli articoli vengono sostenuti da chi c’era prima”. “Usciamone”, confrontiamoci tra di noi il messaggio inoltrato ai genitori. A questo punto credo che dovremmo chiedere all’Ordine dei Giornalisti di proporre al dirigente scolastico un incontro per illustrare ai rappresentanti d’istituto e ai docenti il ruolo fondamentale della stampa libera in un paese democratico e che opera secondo le leggi costituzionali e i codici italiani. Chi scrive in quaranta anni di attività giornalistica non è mai stato imbeccato da nessuno e i suoi articoli non sono sostenuti da nessun politico di opposizione o di maggioranza, né tanto meno dagli editori.

Scrivo per libera scelta mai per imposizione. Ma quanti esempi servono per dimostrare che i problemi si risolvono quando ricadono sotto i riflettori della stampa? “Usciamone”? Che tristezza, sinceramente. Noi seguiremo quanto accade all’Istituto Italo Calvino e al Gabbiano Azzurro di Gianola sino alla soluzione dei problemi. Non lasceremo né prima, né dopo. Nessuno ci può insegnare il nostro mestiere e poco tange se quanto scriviamo giova alla maggioranza o all’opposizione. Chi scrive ha da anni un rapporto di autentica e vera amicizia con il sindaco Paola Villa ma quest’ultima non si permetterebbe di condizionare i miei articoli. Chi si firma “senza bavaglio” sa che la regola vale per tutti. E ancora affermare che la documentazione che l’aula nel sottoscala e la scuola in genere siano a norma è al Comune e non a scuola e non vi sono ragioni per dubitare non mi trova per nulla d’accordo. L’istituto ha il diritto – dovere di richiedere copia del carteggio e anche il consiglio d’istituto si può attivare chiedendo l’accesso agli atti.

La costruzione risale al 1975, le norme in vigore allora sono le stesse di oggi? Le certezze non servono a nulla quando si tratta di edifici che ospitano scuole ed ancora disabili, sordomuti, anziani ed altri. La trasparenza va garantita, sempre. “Usciamone” non è una soluzione, è la strategia delle tre scimmiette che non vedono, non sentono, non parlano. Il tutto in contrasto con quanto significa essere giornalisti. E ancora una volta assolto il governo in carica la colpa è tutta attribuita ai dirigenti e ai dipendenti comunali: lenti, troppo lenti. La scuola ha scritto, la scuola ha sollecitato, la scuola ha fatto la sua parte.

Ma consentite una riflessione: tutti questi chiarimenti non sono emersi soltanto dopo gli articoli pubblicati dalla stampa? Chi scrive tranquillizza i genitori degli scolari delle due scuole: noi non ne usciamo, non sarete mai soli. E la nostra deontologia è talmente profonda che certamente non citeremo mai le nostre fonti, garantite dalla legge…sulla stampa. Noi non siamo portatori di interessi, ma di verità.

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