In fiamme l’Autovelox di San Giorgio a Liri: dopo Fleximan spunta l’ipotesi di “Fireman” – Non ha resistito nemmeno tre giorni il nuovo autovelox installato lungo la strada statale regionale 630, nel tratto che attraversa il territorio comunale di San Giorgio a Liri, nel sud della provincia di Frosinone. Nella serata di ieri il dispositivo è stato completamente distrutto da un incendio di probabile origine dolosa, alimentando polemiche e riaccendendo il dibattito sulla sicurezza stradale e sul vandalismo “ideologico” contro i controlli della velocità.
Secondo una prima ricostruzione, ignoti avrebbero posizionato sopra l’autovelox uno straccio imbevuto di liquido infiammabile, appiccando poi il fuoco. Le fiamme hanno rapidamente avvolto la struttura, rendendola inutilizzabile. Un’azione mirata, studiata nei dettagli, che sembra voler lanciare un messaggio ben preciso più che colpire casualmente.
Il dispositivo era entrato ufficialmente in funzione il 15 dicembre, come annunciato nei giorni scorsi, ed era stato collocato dall’Astral in uno dei tratti più pericolosi della superstrada Cassino–Formia, teatro in passato di numerosi incidenti. L’obiettivo dichiarato era quello di contrastare l’eccesso di velocità e aumentare il livello di sicurezza per gli automobilisti.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e della compagnia di Pontecorvo, che hanno immediatamente avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Al momento non si esclude alcuna pista, dall’atto vandalico isolato a un’azione dimostrativa più ampia.
Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che, inevitabilmente, si concentra l’attenzione dell’opinione pubblica. Dopo il famigerato “Fleximan”, il personaggio-simbolo che nei mesi scorsi aveva preso di mira autovelox e dispositivi di controllo abbattendoli o danneggiandoli, qualcuno parla ora della nascita di un nuovo antagonista: “Fireman”, il giustiziere incendiario che non piega i pali ma passa direttamente alle fiamme.
In fiamme l’autovelox di San Giorgio a Liri. Ora resta il problema per la sicurezza
Una figura ovviamente immaginaria, ma che rende bene il clima di crescente insofferenza verso strumenti percepiti da una parte degli automobilisti come vessatori più che preventivi. Dall’altra parte, però, resta il dato oggettivo: quel tratto di strada è pericoloso e l’autovelox rappresentava un deterrente fondamentale per salvare vite.
Tra ironia amara e preoccupazione concreta, l’episodio di San Giorgio a Liri rischia di diventare l’ennesimo simbolo di uno scontro tutto italiano tra legalità e ribellione, sicurezza e protesta. Nel frattempo, il contatore dei danni sale e la superstrada resta, ancora una volta, senza uno strumento di controllo in un punto critico. Fleximan forse ha cambiato volto. Ma il problema, quello vero, continua a bruciare.













