Sono gli allievi del Convitto annesso all’Istituto Alberghiero “Celletti” di Formia gli autori della cena di gala di Natale, un evento che ogni anno si trasforma in una vetrina di talento, professionalità e passione culinaria. Organizzata dall’istituto, rinomato per formare cuochi e addetti di sala di primo livello, la serata ha visto la partecipazione di autorità locali, della dirigenza scolastica, dei docenti e degli educatori — ma il vero protagonista è stato il gruppo di giovani convittori che, con dedizione e precisione, hanno curato ogni dettaglio del menù, della sala e del servizio. Chi sono questi ragazzi?
Sono i futuri chef che, tra i banchi di scuola e le cucine professionali, stanno già scrivendo il loro futuro. Si danno battaglia — cavallerescamente — a colpi di ricette, sperimentando, affinando tecniche e imparando a lavorare in squadra sotto la guida esperta dei docenti. Crescono all’ombra del Redentore di Formia, in un ambiente che unisce studio, disciplina e passione per l’arte culinaria. In particolare, molti di loro provengono dalla Campania — Napoli e Caserta in testa — regioni che, come ben noto, sono culla di una tradizione gastronomica senza pari.
Tra i nomi che stanno emergendo: Christian Carbone, Danilo Corvino, Antonio Ciliento, Davide Anastasio, Davide De Vincenzo, e tutti gli altri membri della brigata che ha curato il cenone natalizio. Giovani che non si limitano a studiare: si mettono in gioco, ogni giorno, con l’obiettivo di seguire le orme dei grandi chef italiani. L’Istituto Celletti, pur essendo situato in provincia di Latina, attrae studenti da tutta la Campania e non a caso. Non è che manchino scuole alberghiere nelle province di Napoli e Caserta: è che il “Celletti” ha costruito, nel corso degli anni, una reputazione di eccellenza, grazie a un modello formativo che unisce teoria e pratica, con un’attenzione particolare al mondo del lavoro. Corsi di pizzaiolo, pasticceria, barman, stage in ristoranti e hotel di prestigio: tutto questo rende l’esperienza al Celletti unica.
Per molti, la scelta di frequentare il Celletti significa una vita da pendolari — ore di viaggio ogni giorno tra Napoli, Caserta e Formia. Per altri, invece, il Convitto diventa una seconda casa: un luogo di crescita, studio e condivisione, dove si torna a casa solo nei fine settimana. Una scelta che richiede sacrificio, ma che viene ripagata con una formazione solida, riconosciuta e apprezzata nel settore. Anche quest’anno, la cena di gala ha riscosso un successo entusiastico. I partecipanti hanno apprezzato non solo il cibo, ma l’attenzione ai dettagli, la professionalità del servizio, la passione che traspare in ogni gesto. Ecco perché, dietro ogni piatto, c’è un futuro chef in erba — pronto a conquistare le cucine di domani.













