Michele Chinappi, una tradizione che profuma di mare. A Formia l’affascinante connubio tra sapori ed emozioni – Nel cuore del Rione Torre di Mola, in via Abate Tosti, il ristorante Chinappi continua a essere un punto fermo della ristorazione del Golfo. Un nome che da Formia è arrivato in tutta la Regione, in Italia e anche nel mondo, grazie alla partecipazione – nel padiglione italiano – all’Expo di Dubai. Una storia lunga oltre cinquant’anni, fatta di famiglia, qualità, sacrificio e quella passione che, come dice Michele Chinappi, “è l’unico ingrediente che non puoi comprare”.
Lo incontriamo nel suo locale, tra profumi di mare e forno acceso, per farci raccontare un mestiere che per lui è vita. La storia Chinappi affonda le radici in una tradizione familiare importante: quali sono gli insegnamenti più significativi ereditati e come si riflettono oggi nel vostro lavoro? «Sono cresciuto letteralmente in un ristorante: per me il cliente è un amico e il ristorante è casa mia. Da bambino mangiavo polpette assieme ai figli dei nostri clienti, e questo mi ha insegnato cosa significa familiarità. Il segreto, dopo più di cinquant’anni, è sempre quello: creare un punto di ritrovo, un luogo dove chi entra sa che troverà qualità, accoglienza e un ambiente tranquillo.
Il nuovo locale nel Rione Torre di Mola rappresenta una svolta per voi: aprire qui è stata una scelta di cuore o di visione? Che atmosfera vuole trasmettere? «Direi entrambe. In via Abate Tosti siamo arrivati il 16 dicembre 2020, all’epoca della pandemia: una sfida, ma anche una scelta profondamente legata al quartiere e alla sua storia. Volevo un luogo dove il cliente non venisse soltanto a mangiare, ma anche a rilassarsi, a sentirsi a suo agio. L’atmosfera che cerco di creare è quella della tradizione formiana, accogliente e autentica, unita a un tocco di modernità.»
La vostra cucina unisce tradizione, innovazione e sostenibilità: come si traducono questi valori nella scelta delle materie prime e del pescato? «La sostenibilità per noi è fondamentale. Cuciniamo pesce e verdure di stagione, cambiando il menù periodicamente per lavorare con prodotti a chilometro zero. Il pescato segue la stagionalità: in autunno e inverno proponiamo pesce bianco come spigole, orate e pezzogne; non mancano le crudité freschissime e una selezione di aragoste a prezzi competitivi. A dicembre e gennaio, durante il periodo natalizio, la tradizione ci porta al baccalà, protagonista di diverse preparazioni. Questa attenzione è parte della nostra identità: ricerca, studio e aggiornamento continuo.»
Con l’arrivo dell’autunno/inverno, quali sono i piatti o le pizze che meglio raccontano il territorio? «Per la pizza puntiamo come sempre sul nostro impasto leggero, un mix tra la romana e la napoletana, realizzato con la ricetta di famiglia e ingredienti di prima scelta. Oltre a quelle classiche, c’è la nostra storica pizza col pecorino: una marinara impreziosita da pecorino grattugiato. E poi la pizza con il provolone di Recco, eccellenza della storica salumeria formiana. Proponiamo sempre anche un menù degustazione a prezzo fisso, per far scoprire al cliente un percorso completo tra i sapori del territorio.»
Michele Chinappi tra progetti e riconoscimenti
Ci sono riconoscimenti, novità o progetti? «Le novità non mancano: nel locale abbiamo aperto un angolo Gintoneria con Gin Tonic selezionati e una carta dei vini con oltre 500 etichette, custodite nella nostra cantina ricavata da un’antica cisterna. Siamo nella lista Bibenda, siamo entrati nella Guida Gambero Rosso, e siamo l’unico ristorante di Formia presente nella Guida del Touring Club. Siamo stati selezionati anche dalla guida Roma nel Piatto e siamo nell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, un riconoscimento che racconta il meglio della cucina regionale italiana. Per i collezionisti abbiamo realizzato un piatto dedicato a via Abate Tosti e alla Torre di Mola, prodotto da Ceramica Artistica Solimene di Vietri.»
Guardando al futuro, quale visione ha per il ristorante nel panorama gastronomico di Formia e del Golfo? «Vogliamo continuare a esaltare la cucina del territorio, senza farci intrappolare da etichette o mode. L’obiettivo è consolidare la fiducia dei clienti e garantire sempre lo stesso livello di qualità. Guardiamo avanti, ma con i piedi ben piantati nella tradizione: la nostra storia è la nostra forza.»
Dal Rione Torre di Mola alle vetrine internazionali, la famiglia Chinappi continua a trasformare un mestiere in identità. Oggi il loro ristorante non è solo un punto di riferimento della ristorazione del Golfo, ma un presidio di valori: autenticità, rispetto per il territorio, coraggio. E mentre Michele parla, con lo stesso entusiasmo di chi ha ancora tutto da costruire, è chiaro che la loro storia non è arrivata al traguardo: sta appena accelerando. Una storia che profuma di mare, di forno acceso, di passione – e che, a giudicare dall’energia di Michele, ha ancora molte pagine da scrivere.


















