Chi guida un’auto diesel di ultima generazione ha sicuramente notato quel tappo blu accanto a quello del carburante e la spia sul cruscotto che ogni tanto si accende. Si tratta del serbatoio dell’AdBlue, una soluzione diventata indispensabile per circolare rispettando le normative antinquinamento europee.
Capire cos’è questo liquido, come funziona e quando rabboccarlo ti permetterà di evitare spiacevoli sorprese e di mantenere la tua vettura sempre efficiente.
Cos’è l’AdBlue e da cosa è composto
L’AdBlue è una soluzione acquosa composta per il 67,5% da acqua demineralizzata e per il 32,5% da urea tecnica ad elevata purezza, completamente diversa dall’urea agricola utilizzata come fertilizzante.
Si presenta come un liquido incolore, inodore, non infiammabile e non tossico, quindi sicuro da maneggiare durante le operazioni di rabbocco. A livello internazionale viene identificato con diversi nomi: AUS32 in Europa, DEF (Diesel Exhaust Fluid) negli Stati Uniti e Arla 32 in Brasile.
Un aspetto fondamentale da chiarire riguarda la natura stessa di questo prodotto: l’AdBlue non è un additivo per carburante e non va mai mescolato al gasolio.
Dispone infatti di un circuito completamente indipendente e viene iniettato direttamente nei gas di scarico attraverso un sistema dedicato. Per garantire il corretto funzionamento del veicolo è essenziale utilizzare esclusivamente prodotti conformi allo standard ISO 22241, che certifica la purezza necessaria per non danneggiare il catalizzatore.
A cosa serve l’AdBlue nei motori diesel Euro 6
La funzione principale dell’AdBlue è quella di abbattere gli ossidi di azoto (NOx) presenti nei gas di scarico, sostanze altamente inquinanti e dannose per la salute umana.
Grazie alla tecnologia SCR, questo sistema riesce a ridurre le emissioni nocive fino al 90%, trasformandole in azoto e vapore acqueo completamente innocui. Le normative Euro 6, entrate in vigore nel gennaio 2016, hanno imposto limiti stringenti di 80 mg/km per gli NOx, rendendo di fatto obbligatorio l’utilizzo di questo sistema.
L’obbligo riguarda la maggior parte dei veicoli diesel Euro 6, in particolare quelli con cilindrata superiore ai 1600cc.
Senza il sistema AdBlue attivo, i moderni motori diesel non potrebbero rispettare le normative ambientali europee e la loro commercializzazione sarebbe impossibile. Il vantaggio per l’automobilista è duplice: si contribuisce a migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane e si mantengono prestazioni elevate senza compromessi sull’efficienza del motore.
Come funziona il sistema SCR e il processo chimico
Il cuore del sistema è la tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction), ovvero Riduzione Catalitica Selettiva, che rappresenta il metodo più efficace per l’abbattimento degli ossidi di azoto.
Quando i gas di scarico caldi raggiungono temperature superiori ai 160°C, l’AdBlue viene nebulizzato attraverso un iniettore dedicato direttamente nel condotto di scarico, prima del catalizzatore. A queste temperature elevate, l’urea contenuta nella soluzione si trasforma in ammoniaca, che reagisce chimicamente con gli ossidi di azoto all’interno del catalizzatore SCR.
Il risultato finale di questa reazione è la conversione degli inquinanti in azoto e vapore acqueo, sostanze completamente innocue che vengono rilasciate nell’atmosfera.
La centralina elettronica del veicolo gestisce automaticamente il dosaggio, calcolando la quantità ottimale di AdBlue da iniettare in base alla velocità, al carico del motore e alla temperatura dei gas. In condizioni normali, il consumo si attesta tra il 3% e il 5% rispetto al gasolio utilizzato, un valore contenuto che non incide significativamente sui costi di gestione.
Serbatoio, consumo e autonomia dell’AdBlue
Il serbatoio dell’AdBlue è generalmente posizionato vicino a quello del gasolio ed è facilmente riconoscibile per il caratteristico tappo di colore blu. In alcuni modelli può trovarsi nel vano bagagli o sotto il cofano motore, quindi è sempre consigliabile consultare il manuale d’uso per individuarne la posizione esatta.
La capacità varia da 11 a 30 litri a seconda del veicolo, con una media che si attesta intorno ai 15-20 litri per le autovetture.
Il consumo medio si aggira intorno a 1-1,5 litri ogni 1.000 km, anche se può aumentare fino a un litro ogni 500 km in condizioni di guida particolarmente impegnative.
Questo significa che con un serbatoio pieno è possibile percorrere tranquillamente oltre 10.000-15.000 km senza necessità di rabbocco, a seconda dello stile di guida e del tipo di percorso. L’AdBlue si trova facilmente presso le stazioni di servizio, nei negozi di ricambi auto, nei supermercati e naturalmente online su tutti i principali e-commerce.
Quanto costa l’AdBlue e dove conviene acquistarlo
Il prezzo dell’AdBlue in Italia presenta oscillazioni significative a seconda del canale di acquisto scelto. Presso le pompe dedicate delle stazioni di servizio, soprattutto lungo le autostrade, il costo medio si attesta intorno ai 0,50-0,70 euro al litro, rappresentando l’opzione più economica per chi deve effettuare rabbocchi frequenti. Acquistando invece in tanica presso negozi o supermercati, il prezzo può salire fino a 1-3 euro al litro, con variazioni legate alla marca, al formato e alla zona geografica.
Ti segnaliamo anche che moltissimi ecommerce ti permettono di acquistarlo online. Un esempio è Norauto, azienda tra le più note per la vendita di ricambi auto in Italia, dove troverai una comoda pagina dedicata ai prezzi dell’adblue disponibile per l’acquisto online in comode taniche, in modo da poter effettuare il rabbocco fai da te se desideri.
Un elemento da considerare nella scelta riguarda il metodo di produzione dell’urea contenuta nel prodotto. L’AdBlue ottenuto per sintesi garantisce una purezza superiore rispetto a quello prodotto per dissoluzione, riducendo il rischio di contaminazioni che potrebbero danneggiare il dosatore o il catalizzatore SCR.
Attenzione quindi ai prezzi troppo vantaggiosi: prodotti scadenti possono causare danni costosi al sistema di post-trattamento dei gas di scarico.
È fondamentale verificare sempre la presenza della certificazione ISO 22241 sulla confezione, unica garanzia che il prodotto rispetti i requisiti di purezza prescritti. Le differenze di prezzo tra i vari punti vendita possono essere notevoli, con oscillazioni anche di 20-30 euro per una tanica da 10 litri nel giro di poche settimane.
Il consiglio è quello di pianificare gli acquisti quando possibile, approfittando delle offerte e preferendo sempre marchi noti e certificati.
Cosa succede se l’AdBlue finisce e come fare il rabbocco
Il sistema di bordo del veicolo è progettato per avvisare l’automobilista con largo anticipo quando il livello dell’AdBlue sta per esaurirsi. Una spia sul cruscotto si accende generalmente 2.400 km prima dell’esaurimento completo, indicando l’autonomia residua e invitando a provvedere al rabbocco.
Se l’avviso viene ignorato, i messaggi diventano sempre più frequenti e il sistema inizia a limitare il numero di avviamenti consentiti.
La normativa europea prevede espressamente che, in caso di esaurimento completo dell’AdBlue, non sia possibile riavviare il motore. Una volta spento il veicolo con il serbatoio vuoto, sarà necessario rabboccare almeno alcuni litri di soluzione prima di poter rimettere in moto. Non si tratta di un guasto, ma di una caratteristica di progettazione imposta dalle normative per garantire che il veicolo operi sempre nel rispetto dei limiti di emissione.
La procedura di rabbocco è estremamente semplice: basta svitare il tappo blu, versare l’AdBlue utilizzando eventualmente gli appositi beccucci forniti con le taniche e richiudere.
Dopo il rifornimento, la spia dovrebbe spegnersi automaticamente una volta rilevato il nuovo livello. Se ciò non avviene, è possibile tentare un reset manuale accendendo il quadro senza avviare il motore e attendendo 30 – 40 secondi.
Dal 1° gennaio 2025 sono entrate in vigore nuove normative europee che introducono controlli più severi sui sistemi AdBlue durante le revisioni periodiche.
Chi manomette o disattiva il sistema rischia una multa di 7.500 euro, un deterrente significativo per scoraggiare pratiche illegali. Ricorda infine che l’AdBlue può congelare sotto i -11°C (i veicoli moderni hanno serbatoi riscaldati) e che è meglio evitare il contatto con la carrozzeria poiché potrebbe danneggiare la vernice.
Possiamo quindi affermare che l’AdBlue rappresenta oggi un elemento imprescindibile per tutti i possessori di auto diesel Euro 6, una soluzione tecnologica che permette di coniugare prestazioni elevate e rispetto dell’ambiente.
Gestirne correttamente il rabbocco è semplice e poco costoso, soprattutto se si pianificano gli acquisti scegliendo i canali più convenienti. Ora che conosci tutto quello che c’è da sapere su questo liquido blu, non ti resta che tenere d’occhio la spia sul cruscotto e assicurarti di non restare mai a secco.













