Un episodio di tentata rapina avvenuto nella frazione di Grignano Polesine, alle porte di Rovigo, riporta al centro del dibattito pubblico la questione della legittima difesa. Un uomo di 68 anni ha sparato contro un gruppo di malviventi entrati nella sua abitazione durante la notte, ferendone uno. Secondo le prime ricostruzioni, il proprietario – regolarmente in possesso dell’arma – si sarebbe trovato di fronte ai ladri dopo aver udito dei rumori sospetti provenire dal piano inferiore. Di fronte alla minaccia, avrebbe esploso alcuni colpi, mettendo in fuga i banditi, che si sarebbero poi dileguati a bordo di un’auto.
Nessuna indagine a carico del proprietario
Il 68enne non risulta indagato, in virtù delle norme introdotte con la riforma del 2019 sulla legittima difesa. La Procura di Rovigo ha invece aperto un fascicolo per tentata rapina aggravata a carico di ignoti.
La polizia ha già acquisito le testimonianze dell’uomo e dei vicini, oltre alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Gli inquirenti ritengono che uno dei membri del gruppo sia rimasto ferito, e hanno contattato gli ospedali del territorio per verificare eventuali accessi con ferite compatibili con colpi d’arma da fuoco.
Il contesto normativo
La legge sulla legittima difesa, modificata nel 2019, riconosce la non punibilità di chi reagisce a un’aggressione all’interno della propria abitazione o del luogo di lavoro, se la reazione è proporzionata al pericolo. La norma introduce una “presunzione di proporzionalità” nei casi in cui l’intrusione avvenga con violenza o minaccia, ampliando così le tutele per chi si difende da un’aggressione improvvisa.
Il caso ha subito attirato l’attenzione del mondo politico. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato sui social: «La difesa è sempre legittima».
Sulla stessa linea il vicepremier Matteo Salvini, che ha ricordato come l’attuale quadro normativo sia il risultato delle proposte sostenute dalla Lega: «Grazie alle norme volute dalla Lega, i cittadini perbene possono difendersi. La difesa è sempre legittima».
Le indagini proseguono
Le forze dell’ordine continuano a cercare il commando responsabile dell’irruzione, composto – secondo i primi riscontri – da due o tre persone con il volto coperto da passamontagna. Le autorità stanno valutando anche la traiettoria dei proiettili e la dinamica precisa dell’accaduto per ricostruire la sequenza dei fatti. L’episodio di Rovigo riaccende così una discussione mai sopita in Italia: quella sul confine tra autotutela e uso legittimo della forza, un tema che continua a dividere opinione pubblica e politica.













