Il parlamentare, gaetano doc, Raffaele Trano dichiara: “Quando ho iniziato a impegnarmi in politica l’ho fatto con il Movimento 5 Stelle credendo in determinati valori, dalla legalità alla trasparenza, mettendo sempre al centro del mio agire i cittadini, troppo a lungo privati della possibilità di poter conoscere le azioni dei loro rappresentanti e di poter intervenire sulle scelte determinanti per il loro destino.

Di quelle battaglie oggi nel M5S non vedo più nulla e, dopo tante lotte sull’anticorruzione e per il cosiddetto Spazzacorrotti, vedo ora una forza di maggioranza che con il Decreto Semplificazioni ha spalancato le porte a corrotti e corruttori, una piaga che sta infettando da troppo tempo il territorio pontino, come emerso anche da recenti inchieste della magistratura, mettendoli al riparo anche da possibili indagini.

E’ questo il principale motivo per cui coerentemente con la mia storia e i miei principi oggi ho votato no.

Il Paese, come ripeto dall’inizio della pandemia e nel duro lavoro svolto in Commissione Finanze per cercare di dare ossigeno alle aziende sane ed evitare che vengano fagocitate dalla criminalità finendo in crisi di liquidità, ha bisogno di ripartire, di investimenti e di procedure più semplici e certe.

Lo stesso Paese non ha però bisogno di far saltare le regole che arginano il malaffare né di sperperare risorse preziose per risollevare un’economia messa al tappeto dall’emergenza coronavirus.

Questo è quello che invece a mio avviso purtroppo accadrà con il provvedimento convertito oggi in legge. Niente più partecipazione dei cittadini, eliminando il dibattito pubblico sulle grandi opere per tre anni. Della democrazia diretta di cui avevano fatto una bandiera gli attuali esponenti del Movimento non sembrano avere più  neppure un vago ricordo.

Affidamenti diretti, dunque senza gare e senza controlli, per gli appalti da 40mila a 150mila euro.

E nessun obbligo di pubblicazione addirittura per quelli sotto i 40mila euro. Il risultato sarà quello che lavoreranno solo le imprese amiche dei politici e dei burocrati locali, che la corruzione dilagherà e ai cittadini verrà impedito persino di sapere cosa viene deciso nelle segrete stanze del potere. La stessa Corte dei Conti ha lanciato l’allarme sul Decreto Semplificazioni. Alla maggioranza che oggi l’ha approvato non interessa. Anzi ha messo i potenti al riparo dalle inchieste della magistratura, consentendo loro di poter sperperare risorse senza il rischio di vedersi condannare per danno erariale e cancellando quasi l’abuso d’ufficio.

Nessun freno. Il Movimento 5 Stelle sarebbe salito sul tetto di Montecitorio se fosse stato chiamato a votare un provvedimento simile quando era all’opposizione, mentre oggi lo presenta come la soluzione ai mali storici d’Italia. Per finire c’è poi il tema ambientale. Tutti d’accordo nel dire che la green economy è il futuro, ma tutti sordi davanti all’allarme lanciato da circa 170 associazioni ambientali sui grossi rischi insiti nel provvedimento votato oggi. Davanti a un quadro del genere non potevo che votare con convinzione no”.

Oggi lo strappo tra il movimento d’origine M5S e Raffaele Trano è definitivo, e quest’ultimo ha trovato certamente un buon motivo per rispedire al movimento tutte le scorrettezze subite.