Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale: la prima grande retrospettiva in Italia

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Dal 4 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026, Palazzo Roverella a Rovigo ospita per la prima volta in Italia una vasta retrospettiva dedicata al fotografo Rodney Smith (1947–2016), uno dei maestri più raffinati e originali della fotografia del XX secolo.

La mostra, intitolata “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale”, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con diChroma photography, il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e prodotta da Silvana Editoriale.

Con oltre cento immagini selezionate, l’esposizione ripercorre l’intera carriera del fotografo newyorkese e celebra la sua estetica unica: una combinazione di eleganza classica, rigore compositivo e un’ironia sottile che sospende lo sguardo tra realtà e immaginazione.

Le fotografie di Smith – realizzate con pellicola e illuminate esclusivamente dalla luce naturale, mai ritoccate digitalmente – evocano mondi sospesi tra il quotidiano e il surreale. I riferimenti alla pittura di René Magritte e alle atmosfere cinematografiche di registi come Hitchcock e Wes Anderson arricchiscono la sua poetica visiva, sospesa tra armonia formale e narrazione simbolica. Ci chiediamo se in fondo Anton Corbijn sia stato influenzato da questo enigmatico fotografo.

Il percorso espositivo è articolato in sei sezioni tematiche, tra cui La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei e Passaggi, che guidano il visitatore attraverso scenari che sfidano la percezione, giocando con la gravità, gli spazi e la luce come elementi narrativi.

Rodney Smith fu un fotografo cosmopolita e colto, con influenze che spaziano da Walker Evans a Henri Cartier‑Bresson, e che ha saputo realizzare immagini capaci di trasformare l’ordinario in straordinario. Le sue fotografie — pubblicate su testate internazionali come The New York Times, Vanity Fair e TIME — mostrano una visione poetica del mondo, in cui ironia, grazia e precisione formale invitano lo spettatore a fermarsi e contemplare.

A completare l’esperienza espositiva un catalogo edito da Silvana Editoriale, curato da Anne Morin con testi di Susan Bright e Leslie Smolan, che offre ulteriori chiavi di lettura sull’opera del maestro.

La mostra è un’occasione rara per il pubblico italiano di avvicinarsi al lavoro di un artista che ha saputo coniugare classicismo e immaginazione, offrendo un contributo significativo alla fotografia contemporanea: un linguaggio in cui rigore, humour e poesia visiva si intrecciano in un equilibrio perfetto.


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Pierluigi Larotonda
Laureato in Economia, ha collaborato col giornale web primaPrato, cronaca, e con Bisenziosette, settimanale carta stampata, occupandosi soprattutto di arte e libri. Ha scritto alcuni articoli culturali su Affari Italiani (2009). Conduce da molti anni il programma culturale Racconti Urbani su Radiocanale7 (arte, letteratura, storie metropolitane). Accanito lettore, tra i suoi libri l'almanacco calcistico NAZIONALI SENZA FILTRO (prefazione dell'osservatore tecnico azzurro del 2006, Giampiero Ceccarelli) e il saggio inchiesta IL DELITTO AMMATURO (presentato in Sala Stampa Camera dei Deputati l'8 novembre 2022 e con prefazione del giornalista Simone Di Meo). Ultimo volume pubblicato: Pali Azzurri, almanacco illustrato dei portieri della Nazionale italiana - prefazione di Giovanni Galli