Butroto era una città dell’Epiro, famosa per essere stata ” La Città di Attico ” come Formia fu ” La Città di Mamurra”.
Attico vi possedeva immense proprietà terriere e una favolosa villa su un lago : Oggi, Villa Diaporit, dove soggiornò Cicerone per quasi tutto il periodo del suo esilio nel 58 a. C.

La battaglia del 48 a. C. a Farsalo ( in Grecia) , si concluse con la sconfitta di Pompeo soprattutto per le superiori capacità militari di Cesare che, successivamente, maturò l’idea di creare a Butroto ( distante oltre 300 km da Farsalo) una colonia romana da assegnare ai suoi legionari veterani protagonisti di predetta vittoria.

Il progetto di Cesare prevedeva l’esproprio di tutte le proprietà terriere di Butroto comprese quelle di Attico.
Come non pensare ad un disegno vendicativo nei confronti di Cicerone che proprio nella sua villa di Formia disse chiaramente a Cesare di voler essere dalla parte di Pompeo ?

Cicerone, su richiesta di Attico, cercò di dissuadere Cesare ma non vi riuscì tant’è che fu costretto a richiedere il sostegno di Lucio Munazio Planco, Gaio Ateio Capitone e Dolabella, personaggi, vicini a Cesare, che avevano proprietà e interessi nel Formiano.

Cesare si giustifico’ affermando che gli abitanti di Butroto erano morosi per tasse sui terreni non versate all’erario di Roma.
Attico arrivò anche a saldare, con il suo patrimonio, i debiti verso Roma di tutti i suoi concittadini, ma fu anche questo un atto inutile.

Cicerone si dichiarò disponibile anche per una gratuita causa giudiziaria che lui riteneva di esito favorevole.

Intanto furono inviati a Butroto i primi veterani che, però, non riuscirono neppure a prendere possesso dei terreni perché furono cacciati dai locali e molti di essi furono trucidati.

Questi eventi e, soprattutto, l’assassinio di Cesare avvenuto il 15 marzo del 44 a. C., fermarono temporaneamente il progetto di espropriazione delle terre di Butroto, progetto che fu perorato successivamente da Marcantonio e poi realizzato da Augusto Imperatore nel 31 a. C., un anno dopo la morte di Attico avvenuta nel 32 a. C..

Butroto è oggi diventata Butrinto, una città dell’Albania che vive di turismo grazie ai tesori archeologici ereditati dai Romani.

Non fu la prima volta che Cesare arreco’, volontariamente, danni e dispiaceri a Marco Tullio Cicerone.

Tutto iniziò quando Cicerone dimostrò al Senato di Roma la congiura di Catilina che la storia odierna ritiene complice di Cesare e Crasso pronti a dividersi il potere su Roma.

Poi, con l’aiuto di Clodio, Cesare riuscì a far condannare ingiustamente all’esilio Cicerone che subì anche un danno materiale nel ritrovarsi saccheggiate e distrutte le sue ville del Palatino, del Tuscolo e di Formia.

Durante il periodo dell’esilio di Cicerone, Cesare non spese una parola per un suo ritorno a Roma che fu possibile solo con l ‘aiuto di Pompeo e di molti Senatori.

A queste sofferenze , fino alla sua morte per assassinio a Formia nel 7 dicembre del 43 a. C., Cicerone dovette aggiungere anche momenti di dolore e di dispiacere per quanto arrecato al suo più grande amico : Tito Pomponio Attico, cavaliere di Butroto.

Eppure , a chi di noi non è capitato di leggere sui libri di storia “la moderazione e la clemenza di Cesare” ?

Fonti: Epistole di Cicerone ad Attico