Il 22 gennaio la Corte di Appello di Roma ha emesso la sentenza n. 373/2025 con cui è stata confermata una pronuncia del Tribunale di Cassino risalente al 2020 resa a favore di un risparmiatore del cassinate che a distanza di trenta anni si era visto “tagliare” le somme maturate su alcuni buoni postali della famosa “serie Q” acquistati nel lontano 1987.

Nello specifico, l’anziano acquirente di alcuni buoni postali della serie Q si era rivolto all’avvocato Salvatore Scarano, con studio in Formia, al fine di ottenere esattamente le somme investite e gli interessi maturati nel corso del trentennio che gli erano stati sensibilmente ridotti da Poste Italiane al momento della riscossione.

Il risparmiatore otteneva una decisione vittoriosa dinanzi al Tribunale di Cassino nel giugno 2020 poi impugnata da Poste Italiane dinanzi alla Corte di Appello di Roma la quale, proprio l’altro ieri, ha pubblicato il proprio verdetto accogliendo la tesi difensiva del risparmiatore-consumatore e confermando la sentenza di primo grado che a sua volta aveva già ritenuto illegittimi ed ingiusti i tagli di interesse imposti arbitrariamente da parte di Poste Italiane perchè contrari al principio di affidamento dei consumatori.

L’avvocato Salvatore Scarano, che da diversi anni tutela gli interessi dei risparmiatori contro gli ingiusti tagli di interessi applicati arbitrariamente da Poste Italiane, ha rimarcato: “E’ una soddisfazione ottenere anche dalla Corte di Appello di Roma la conferma del buon diritto e delle giuste aspettative di un risparmiatore che, come tanti, ha investito i propri risparmi in B.F.P.,  contro gli ingiusti tagli imposti a sorpresa da Poste Italiane al momento della riscossione”. Lo stesso avvocato ha aggiunto: “tale pronuncia contribuisce a far luce su una prassi aberrante, adottata oramai da diversi anni da Poste Italiane per alcuni buoni fruttiferi postali, che danneggia i risparmiatori imponendo loro delle illegittime ed ingiuste decurtazioni delle somme dovute stravolgendo dei principi cardine del nostro ordinamento giuridico come quello dell’affidamento dei consumatori, della trasparenza e della buona fede contrattuale oltre alcuni principi di carattere fiscale”.