Il professore Antonio Gallo, responsabile Ambiente del Direttivo della Lega di Minturno, è candidato nella lista della stessa Lega alle comunali del 3 – 4 Ottobre 2021 a sostegno del candidato sindaco Massimo Moni.

Ci rilascia una lunga ed articolata intervista.

Precisa: “ritengo necessario ricordare ai concittadini il percorso di azioni, lotte e contributi che la Lega di Minturno ha in questi ultimi anni profuso.

La Lega nasce a Minturno due anni fa con il passaggio di Massimo Moni come consigliere comunale alla Lega di Salvini.

Si costruisce un gruppo sul territorio e si organizza un coordinamento, con iscritti e nella sua costituente la politica dell’organizzazione adotta il paradigma “territorioambienteidentità”.

La Lega in questi ultimi anni ha esercitato azioni a tutela di cittadini e della città di Minturno sia in consiglio comunale che fuori in particolare la lotta contro la realizzazione di una Centrale Biogas sul territorio della città e in particolare nelle vicinanze dell’area del comprensorio archeologico di Minturnae.

Evidenzio i risvolti diffusi con un manifesto pubblico dove la Lega ha informato i cittadini che era contro la realizzazione della Centrale di Biogas nell’area indicata nelle vicinanze del comprensorio archeologico di valore assoluto e patrimonio della città di Minturno.

Il processo di richiesta di realizzazione dell’opera fu opportunamente accantonato dall’amministrazione del sindaco Paolo Graziano ma ripreso dall’amministrazione Stefanelli e non si capisce per quali interessi la città di Minturno ne potesse ricavare benefici.

Con la seduta del consiglio comunale del 13 febbraio 2020 il consigliere Moni pose la questione al Sindaco Stefanelli sulla Biogas e chiese quale fosse il percorso che si intendeva intraprendere per fermare questo delitto territoriale e inoltre perché il Comune non si è costituito nella sede specifica. La risposta del sindaco fu che leggendo il deliberato della sentenza del TAR il Comune non si doveva costituire e che era un problema che aveva eccepito il Ministero.

Per noi della Lega è come accettare tacitamente tutto con l’aggravante di non aver investito la cittadinanza su un problema così grave che interessava il territorio dimostrando inoltre una totale inerzia.

Un metodo politico alquanto nuovo e preoccupante.

Il risultato è stato che il Consiglio dei Ministri non ha consentito la prosecuzione del procedimento sul VIA. Noi ci prendiamo il merito di esserci opposti a questo delitto sul territorio portando alla ribalta per primi la questione.

Se fosse stato realizzato avrebbe potuto dire il Sindaco Stefanelli di amare questo territorio e attingere allo slogan “facciamo grande Minturno”?

Altra tematica di cui la Lega Minturno ha fortemente documentato è il problema dello stato di salute delle acque marine costiere del nostro Golfo.

La Lega Minturno ha pubblicato un lavoro partendo dai risultati, resi pubblici, dello studio ordinato dalla Regione Lazio di monitoraggio dal 2001 al 2012 delle acque del Golfo di Gaeta.

Ovviamente da un sindaco che tanto ama questo territorio ci aspettavamo che avrebbe affrontato questa tematica con tenacia, con tutti i sindaci della nostra riviera, per la creazione di un tavolo di lavori permanente con tutte le autorità pubbliche interessate al fine di cercare soluzioni di sistema.

Ad oggi le acque del golfo continuano a manifestarsi con tutta la sintomatologia già presente dal 2009. Questa Amministrazione si è limitata a mettere la polvere sotto il tappeto con dichiarazione del Sindaco Stefanelli in cui ribadiva il dovere di portare avanti un’azione amministrativa e una di carattere politico per combattere le problematiche delle acque del nostro territorio. L’azione amministrativa ha riguardato la ricerca di responsabilità lungo il canale Recillo, ultimamente individuato come canale molto inquinato dalle analisi di Legambiente e quella politica riguarderebbe il “contratto di fiume” e la copertura fognaria di Pantano Arenile non avvenuta.

Per la criticità del fiume Garigliano si è creato un tavolo di lavoro con le autorità responsabili ma le criticità rimangono.

Siamo quindi alle chiacchiere e quindi un ulteriore insuccesso sul piano ambientale.

Altra tematica con insuccesso è la frequenza alta di acqua potabile torbida quale servizio idrico al cittadino.

I cittadini hanno spesso protestato evidenziando che l’erogatore di servizi idrici non rispetta la sua carta dei servizi per cui i risultati sono inadeguati e onerosi.

Ad oggi non è cambiato molto, anzi riteniamo che siano del tutto insufficienti.

Altra tematica che la Lega Minturno ha fatto propria è la difesa dall’erosione della costa per effetto del vento ostro, ripopolamento della biodiversità e tutela della piccola pesca locale.

L’ambiente costiero è un sistema altamente dinamico dove i fenomeni di erosione, e quindi di arretramento, o di avanzamento della linea di costa sono controllati da numerosi fattori meteoclimatici, geologici, biologici ed antropici.

Sebbene in generale il “clima” sia da considerarsi come il principale motore degli agenti modificatori, localmente ciascuno degli altri parametri può assumere una prevalenza significativa.

Dunque è necessario un’adeguata conoscenza delle molteplici fenomenologie che caratterizzano i litorali per procedere alla realizzazione di interventi strutturali che producano risultati soddisfacenti nella difesa dall’erosione, determinando impatti ambientali sostenibili nel medio – lungo termine.

Avendo il litorale di Scauri e di Marina di Minturno avuto in tempi diversi interventi a difesa della costa che riguardano:

– per le frazione di Scauri e di Marina di Minturno pennelli a T e ripascimento (lato Ovest Monte Argento fino a Monte d’Oro a Scauri)

– per il litorale ad Est Monte Argento fino alla foce del fiume Garigliano soltanto Pennelli a T.

Tutto questo per la difesa della costa dal vento di Scirocco che durante l’inverno padroneggia erodendo fortemente la spiaggia.

Il ripascimento e la costruzione dei pennelli ortogonali alla spiaggia, ad ora, hanno dato risultati abbastanza positivi.

Detto questo: le mareggiate che investono il nostro litorale sono dovute anche ad altri venti da Sud come l’Ostro con danni enormi alla spiaggia.

Ostro o austro è il nome del vento che spira da sud; è anche detto vento di Mezzogiorno.

Tale direzione è indicata simbolicamente nella cosiddetta rosa dei venti.

Il vento è conosciuto anche col nome di Noto dall’omonimo personaggio della mitologia greca, Noto figlio di Astreo e di Eos.

È da questo vento che il litorale deve difendersi con opere specifiche completando il progetto di sistema già attivato dalla Regione Lazio.

Quindi una scelta e la realizzazione di opere marittime idonee a integrarsi opportunamente con i processi evolutivi del litorale e quindi capace di limitare al minimo il degrado dell’ambiente costiero, non possono prescindere dall’individuazione della dinamica del trasporto solido litorale e delle tendenze evolutive naturali (clima, variabilità a livello del mare, movimenti isostatici, subsidenza).

Ma il sistema messo in atto per la difesa del litorale della Città di Minturno è incompleto perché non ha la difesa della costa dalla furia dell’Ostro e quindi dall’energia delle onde che produce notevoli danni al litorale.

Quindi la necessità di non limitare la programmazione degli interventi alle singole opere, bensì di includere in essa elementi conoscitivi e previsionali tipici della modellistica idrodinamica.

Tali elementi permettono la messa a punto di un sistema di difesa accuratamente studiato e progettato, che consenta un bilancio nel complesso positivo sia per l’uomo che per l’ecosistema lungo l’intera fascia litoranea coinvolta. L’erosione intacca gravemente un bene economico fondamentale per la nostra località turistica balneare ed una risorsa da conservare per le future generazioni.

La spiaggia costituisce una risorsa naturale difficile da rinnovare poiché azioni di controllo dell’erosione costiera sono complesse e raramente risolutive.

Dunque: un’azione di protezione con interventi di opere dei frangiflutti in blocchi di varia natura e dimensione, rivestimenti di spiagge, pennelli trasversali o paralleli.

 Ma queste sono strutture rigide scarsamente compatibili, con valenze ambientali scarse.

Con la scomparsa delle nostre dune litoranee (anni 60) il processo di erosione si è innescato:

da una parte l’erosione del mare a mezzo dello Scirocco a Sud e dell’Ostro (Sud) (vento di mezzogiorno), ma anche dello scarso apporto di sedimenti da parte del fiume Garigliano e dalla variazione del clima.

Quindi: Ritenendo che gli interventi a difesa effettuati sono incompleti, si richiede:

  1. che il progetto di sistema si completi salvaguardando le spiagge con interventi oculati e specifici a mezzo di barriere frangiflutto e con la semina delle fanerogame (posidonea) dove regnava una volta.

Gli studi indicano che le barriere di tipo rigido sono generalmente impattanti sul territorio, sia a livello visivo, sia per ciò che riguarda la qualità dei fondali e delle acque dando spesso luogo a fenomeni anche consistenti di proliferazione di alghe a causa del ristagno marino.

Questo problema già esiste nelle acque del Golfo di Gaeta ed in particolare nella Baia di Scauri -Marina di Minturno con cause già evidenziate dagli studi ultra decennali dell’Arpa del Lazio; inoltre modificano la linea di battigia rendendola arcuata ed irregolare.

Ci interessa un sistema costruttivo eco-sostenibile (barriere frangiflutti) che consentisse di operare anche in ambienti delicati e fortemente articolati come quelli acquatici, scegliendo una metodologia costruttiva da poter utilizzare anche per la risoluzione di problematiche inerenti l’erosione delle spiagge e la difesa della costa.

Parliamo quindi di manufatti in ambiente marino tramite l’utilizzo di moduli prefabbricati auto incastranti che si comportano come corpi morti fissi.

Obiettivi:

  • le correnti costiere devono essere libere di fluire e non si creano problemi di ristagnano.
  • I flussi subacquei dovuti al gradiente di temperatura devono rimanere inalterati.
  • Incremento spontaneo della popolazione ittica locale.
  • Incremento spontaneo della biodiversità di flora e fauna
  • Reef artificiali sommersi

Questa modularità consentirebbe di risolvere o ridurre notevolmente le problematiche inerenti la tutela della spiaggia e costa modificandone la forma in funzione delle correnti oppure ampliandola o riducendola, in funzione di nuove esigenze sopravvenute, grazie all’apporto costruttivo di tipo modulare.

Riteniamo che:

– Questa tecnologia consente di attenuare l’impatto del moto ondoso provocato dal vento smorzando gradualmente la forza delle onde e la cui superficie inoltre potrebbe essere usata per il relax o per altre attività.

– Inoltre favorirebbe nei luoghi d’intervento il miglioramento delle caratteristiche ambientali dei fondali.

In tali luoghi d’intervento, sul medio – lungo periodo seminando specie vegetali come le Fanerogame avremmo il ripopolamento ittico delle aree e con la loro copertura dei fondali si ridurrebbe l’intensità delle onde nel tratto di acque situate al loro interno e quindi riduzione dell’erosione della spiaggia.

– Favorirebbe inoltre l’incentivo delle attività turistiche rendendo nuovamente fruibili zone degradate e creando nuove aree con varie destinazioni d’uso perfettamente integrate nell’ambiente (area ad est di Monte Argento fino al fiume Garigliano).

Questi sono alcuni lavori e tematiche che affrontiamo con tenacia e quest’ultimo sulla erosione costiera in cantiere, da presentare in momenti migliori”.

Locandina del candidato sindaco