Il candidato a Sindaco Avv. Pino D’Amici ha incontrato sabato pomeriggio i residenti della frazione di Santa Maria Infante.

Nel confronto con la folta platea è emersa la delusione per essere stati completamente dimenticati dall’amministrazione comunale in tutti questi anni. Anche in questa frazione sono state rilevate le medesime problematiche della “sorella” Pulcherini: un totale abbandono del territorio e la percezione di non essere considerati dall’attività amministrativa.

“Tale stato di degrado si comincia a vedere già quando si entra nel paese, con erba alta che limita la visibilità a chi arriva all’incrocio rendendo pericolosa la viabilità”, ha sottolineato D’Amici. Nel suo sopralluogo è stata notata la fatiscenza delle ex scuole elementari utilizzate da associazioni locali, con pezzi di cornicione caduti che rappresentano un pericolo per i passanti, come pure il campo di calcetto che sebbene sia inagibile è insicuro per i ragazzi. In stato di fatiscenza anche la Casa del Contadino, un progetto che prevede al suo interno il Museo della Guerra e che ad oggi ancora non è stato terminato e sul quale il candidato a Sindaco vuole fare chiarezza.

Tante sono le problematiche esposte dai presenti: dalla mancanza del trasporto scolastico alla scarsità di acqua che si registra già a febbraio e in estate diventa un problema pressoché quotidiano, dalla assenza di spazi di aggregazione fino alla manutenzione carente. Altre segnalazioni dei residenti sono state la mancanza del gas cittadino, le perdite d’acqua sulle strade non riparate, le strade dissestate.

D’Amici – affiancato, tra gli altri, dalla candidata locale al consiglio comunale Rossana Scionti – ha annunciato che sarà da istituire fin da subito la consulta delle frazioni, tra l’altro prevista dallo statuto comunale, in modo da coinvolgere i cittadini nell’attività amministrativa. “Perché nessuno deve restare indietro”, ha sottolineato il candidato a Sindaco.

“Questa frazione, insieme a Pulcherini – ha dichiarato D’Amici – ha enormi potenzialità che possono portare beneficio non solo ai residenti ma a tutto il territorio comunale. Il turismo non è solo quello estivo e va destagionalizzato, portandolo a vivere per tutto l’anno. Bisogna puntare sui punti di forza di queste terre: l’agricoltura e i prodotti tipici, gli uliveti.

Ad oggi Minturno è Città dell’Olio ma resta solo un titolo, privo di sostanza, perché non c’è un olio prodotto con un marchio né i vari olivicoltori si sono mai consorziati per dare una dignità al loro prodotto. Manca un vero e proprio sistema nella produzione del nostro olio, che è di alta qualità ma che purtroppo non è conosciuto”.

Altro aspetto affrontato dal candidato a Sindaco è quello relativo al centro storico della frazione collinare, dove insistono diverse case a rischio crollo. “Come per il centro storico di Minturno – spiega D’Amici – anche qui la nostra amministrazione contatterà i proprietari affinché svolgano i lavori di manutenzione o in alternativa espropriare il bene e acquisirlo al patrimonio comunale. Qui si possono sviluppare forme di accoglienza come B&B e albergo diffuso per lanciare attività molto richieste come percorsi di mountain bike e a cavallo. Creare eventi sui prodotti locali che possano essere di attrazione per questa frazione.

Ma tutto ciò non può partire se prima non si preveda una pulizia e una manutenzione che ad oggi non c’è stata”.

“Noi inizieremo dalle piccole cose, perché i cittadini pagano per avere dei servizi che nelle frazioni collinari sono stati deficitari”, ha concluso D’Amici.

A Santa Maria Infante