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CITTÀ DEL VATICANO , 19 giugno, 2021 / 12:25 AM (ACI Stampa).- 

Papa Francesco riceve in Udienza, in Vaticano, nell’Aula della Benedizione, i Diaconi Permanenti della Diocesi di Roma, con le loro Famiglie. “Partiamo riflettendo un poco sul ministero del diacono”, dice subito il Papa nell’incontro.

La via maestra da percorrere è quella indicata dal Concilio Vaticano II, che ha inteso il diaconato come grado proprio e permanente della gerarchia – commenta il Pontefice – ai diacono vengono imposte le mani non per il sacerdozio ma per il servizio, Questa differenza non è di poco conto. Il diaconato, che nella concezione precedente era ridotto a un ordine di passaggio verso il sacerdozio, riacquista così il suo posto e la sua specificità. Già il solo fatto di sottolineare questa differenza aiuta a superare la piaga del clericalismo, che pone una casta di sacerdoti sopra il Popolo di Dio. I diaconi, proprio perché dediti al servizio di questo Popolo, ricordano che nel corpo ecclesiale nessuno può elevarsi al di sopra degli altri”.

“Nella Chiesa deve vigere la logica opposta, la logica dell’abbassamento. Tutti siamo chiamati ad abbassarci, perché Gesù si è abbassato, si è fatto servo di tutti. Tutto comincia da qui, come ci ricorda il fatto che il diaconato è la porta d’ingresso dell’Ordine. E diaconi si rimane per sempre. Il potere sta nel servizio, non in altro. Il diaconato, seguendo la via maestra del Concilio, ci conduce così al centro del mistero della Chiesa. Come ho parlato di “Chiesa costitutivamente missionaria” e di “Chiesa costitutivamente sinodale”, così dico che dovremmo parlare di “Chiesa costitutivamente diaconale”, commenta Papa Francesco.

Per il Papa “i diaconi ci ricordano questo quando, come il diacono San Francesco, portano agli altri la prossimità di Dio senza imporsi, servendo con umiltà e letizia“.

I diaconi sono i custodi del vero potere della Chiesa, perchè nessuno vada oltre al potere del servizio”, dice a braccio il Papa.

Poi Papa Francesco nel suo discorso racconta un pò di storia delle diaconie: “Nella grande metropoli imperiale si organizzarono sette luoghi, distinti dalle parrocchie e distribuiti nei municipi della città, in cui i diaconi svolgevano un lavoro capillare a favore dell’intera comunità cristiana, in particolare degli ultimi, perché, come dicono gli Atti degli Apostoli, nessuno tra di loro fosse bisognoso . Per questo a Roma si è cercato di recuperare questa antica tradizione con la diaconia nella chiesa di San Stanislao”.

“So che siete ben presenti anche nella Caritas e in altre realtà vicine ai poveri. Così facendo non perderete mai la bussola: i diaconi non saranno mezzi preti, né chierichetti di lusso, su quella strada non si cammina ma servi premurosi che si danno da fare perché nessuno sia escluso e l’amore del Signore tocchi concretamente la vita della gente”, dice sicuro il Papa.

“Ho letto ieri un passo di Don Orione e lui diceva nelle nostre case devono essere accolti ognuno che abbia un bisogno, qualsiasi tipo di necessità o dolore. Questo mi piace, ricevere non solo i bisognosi, ma anche chi ha un dolore”, confida il Papa.

Papa Francesco si aspetta tre cose dai diaconi:

“In primo luogo mi aspetto che siate umili.

In secondo luogo, mi aspetto siate bravi sposi e bravi padri. Sorriso, aperti alla famiglia, la generosità.

Infine, mi aspetto che siate delle sentinelle: non solo che sappiate avvistare i lontani e i poveri – questo non è tanto difficile – ma che aiutiate la comunità cristiana ad avvistare Gesù nei poveri e nei lontani, mentre bussa alle nostre porte attraverso di loro”.

Papa Francesco con diaconi permanenti