Dal Golfo in visita al Comandante dello Stato Maggiore della Difesa – E’ avvenuto mercoledì  9  febbraio 2022, in un clima di grade cordialità, l’incontro tra il Comandante di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Cavo Dragone ed una delegazione dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano. Presente il Presidente dell’Istituzione Umberto Ascani, il segretario Giancarlo Binelli, il Delegato del Golfo di Gaeta Daniele Elpidio Iadicicco.   Dopo l’incontro si è tenuta una riunione di programma con la presenza della delegazione e dei legati per l’isola d’Elba Giorgio Cuneo e per #Formia (Gaeta) Alberto Simione. 


L’occasione è stata la consegna di un’opera raffigurante la croce antica di Santo Stefano in legno e marmo,  realizzata dal maestro formiano Don Massimo Patroni Griffi. L’opera era stata realizzata lo scorso anno quando l’Ammiraglio Cavo Dragone, al comando della Marina Militare, doveva far visita a Gaeta per la festa della Marina. Le limitazioni della pandemia hanno impedito questo incontro.A distanza di un anno e visto il nuovo prestigiosissimo incarico ricoperto dall’ammiraglio la donazione dell’opera ha assunto un significato ben diverso, quello di un augurio di buon lavoro in una posizione tanto delicata qual è la guida della nostra difesa.     L’occasione è stata propizia per rinvigorire il legame indissolubile tra Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano e Difesa gettando le basi per future collaborazioni in ambito culturale e per la valorizzazione della nostra storia, soprattutto in ambito militare.

ARTICOLO CORRELATO – FORMIA: DANIELE IADICICCO PROPONE IL PROGETTO STORIE SU PIETRA PER LA MEMORIA: Sta per partire a Formia il progetto Storie su Pietra. Tre le associazioni proponenti : L’associazione Terraurunca, l’Associazione Webprogens ed il Centro Studi Storici Archivistici Formia. Il dott. Iadicicco, presidente dell’Associazione Terraurunca che ha proposto il progetto, ha spiegato: “mi sono accorto che molte delle ricerche che ho approntato in questi anni e da cui sono nati articoli di storia locale erano basati su storie che erano andate perse, una memoria collettiva che andava recuperata.” Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.