Valori, storia e tradizione, sono le caratteristiche che da sempre contraddistinguono la sagra dell’uva di Castelforte, arrivata ormai alla sue 36esima edizione, e che si svolgerà il 21 e il 22 settembre.

Tra balli folkloristici, costumi e abbigliamento che ricordano quelli dei nostri nonni, la sagra è un momento in cui si è chiamati a fare un salto indietro nel tempo e nella storia, in cui vecchio e nuovo si incontrano per dar vita ad una spettacolo culinario, e non solo, tra le noti di brani popolari a ritmo di tamburelli e fisarmoniche. In quei giorni infatti per la città si aggirano trattori e strumenti adoperati per la coltivazione e la cura dei vigneti completamente addobbati con foglie di vite, talvolta gli stessi trainano dei carretti in cui si improvvisano come “nuovi” mezzi di trasporto alternativi per tutta la durata dell’evento. Una festa che coinvolge tutti i sensi, ma soprattutto ogni abitante della popolazione, vecchi e bambini, chiamati a far perdurare queste bellissime tradizioni popolari.

Durante la sagra dell’uva si svolge una sorta di contest tra i ristoranti che aderiscono all’evento: una gara in cui abbinare un piatto tipico della tradizione locale con un vino appunto, che può essere sia locale che interregionale. Scopo della manifestazione infatti, è mettere in risalto il prodotto tipico, importante per valorizzare il territorio. Tipicità e stagionalità sono le parole chiave a cui la giuria fa capo per designare il vincitore: abbinamenti interregionali si, ma sempre partendo dal territorio. Il festival vede oltretutto la collaborazione di alcune istituzioni dei paesi limitrofi, come il supporto degli studenti e i docenti dell’istituto alberghiero Angelo Celletti di Formia, che contribuiscono a valorizzare l’evento.

“Anche quest’anno la sagra dell’uva vuole partire con tanta amicizia da parte di tutti noi – ha spiegato uno degli organizzatori – Cresce ogni anno di più e penso davvero che sia un momento di gioia per tutto il paese. Non si invecchia mai quando si ha il cuore giovane”.