Il 6 marzo l’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, d’intesa con
l’Associazione Roma Best Practices Award ideatrice del progetto “Il Civico Giusto”, ha celebrato la
12 a Giornata Europea dei Giusti con l’affissione di una targa di bronzo presso il “Casale Moravia” di
proprietà dei fratelli Marrocco, in località Sant’Agata a Fondi, in memoria della generosa ospitalità
che tra il settembre 1943 e il maggio 1944 la famiglia Marrocco concesse ad Alberto Moravia e a sua
moglie Elsa Morante in fuga dalle odiose persecuzioni razziali in atto a Roma durante i mesi
dell’occupazione nazi-fascista.


Valle Sant’Agata segna il confine tra il Comune di Fondi, quello Lenola e di Vallecorsa, nel cuore
del territorio del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. Dalla casupola che ospitò Moravia si vede
il mare che, al di là del Lago di Fondi e di una sottile striscia di terra, si protende verso le isole
pontine. Un panorama magnifico, arricchito dalla presenza di ulivi, querce, alberi di limone e aranci,
macchia mediterranea e distese di mirto. Da quel soggiorno, com’è noto, Moravia trasse ispirazione
per il suo romanzo La Ciociara, e delle colline che fanno da sfondo alle vicende raccontate immagini
memorabili ha fissato, nella memoria collettiva, l’omonimo film di Vittorio De Sica.


“Come molti altri eroi sconosciuti, che durante la guerra scelsero di rischiare la propria vita per
proteggere altri uomini – ha dichiarato il Commissario Straordinario, dott. Giuseppe Incocciati – la
famiglia Marrocco decise allora di non voltarsi dall’altra parte, in nome dei valori di fratellanza,
solidarietà e giustizia. La scelta di collocare una targa-simbolo presso quella che fu l’abitazione in cui
soggiornarono i due illustri scrittori intende appunto perpetuare e valorizzare il ricordo di tale nobile
testimonianza di umanità e coraggio. Analoga iniziativa l’Ente Parco ha promosso già lo scorso anno,
con l’apposizione di una targa Civico Giusto sul portone dell’abitazione della famiglia Mosillo, in via
Damiano Chiesa 30 a Fondi, ove Alberto Moravia ed Elsa Morante rimasero nascosti prima di
trovare un più sicuro e duraturo rifugio a Valle Sant’Agata sui Monti Ausoni”.


“L’Ente Parco – ha dichiarato il Direttore, dott. Lucio De Filippis – ringrazia vivamente la famiglia
Marrocco per la disponibilità all’affissione della targa e di un pannello esplicativo presso il Casale
Moravia. La targa vuole essere un richiamo forte alla memoria del passato e all’esempio di chi, pur in
una situazione di estremo rischio, scelse di non abdicare alla propria umanità e di non chiudersi, per
quieto vivere, nel proprio egoismo. Celebrare la coraggiosa scelta compiuta a suo tempo dalla
famiglia Marrocco mira a ravvivare e rafforzare nella nostra comunità la consapevolezza che nel
nostro agire e rapportarci con gli altri ci sono valori, come il diritto alla vita e il rispetto della dignità
umana, che non possono essere né conculcati né ignorati.

La commemorazione porta con sé anche un messaggio di speranza, simboleggiata dal carrubo che
campeggia al centro della targa “Civico Giusto”: l’immagine di quest’albero, che sappiamo essere
particolarmente ricco di frutti, evoca appunto la speranza che nelle coscienze, soprattutto dei più
giovani, possano maturare frutti altrettanto copiosi di solidarietà e di impegno a favore del bene di
tutti.


Oggi più che mai – conclude il Direttore De Filippis– è necessario promuovere la cultura
dell’incontro, della solidarietà, dell’aiuto reciproco: valori imprescindibili non solo se vogliamo che i
nostri sforzi per preservare la coesione sociale e la pace abbiano successo, ma anche – sul fronte della
tutela della natura – per scongiurare che l’indifferenza o, peggio, gli egoismi di parte finiscano per
arrecare ulteriori danni all’ambiente, minacciando le condizioni stesse di vivibilità sul nostro pianeta
e frustrando di fatto la prospettiva, malgrado tutto oggi ancora possibile, di un mutamento
reversibile”.


All’evento erano presenti, oltre ai rappresentanti delle famiglie Marrocco e Mosillo, il sindaco di
Fondi dott. Beniamino Maschietto, il sindaco di Lenola Fernando Magnafico e il sindaco di
Vallecorsa Anelio Ferracci. Hanno partecipato alla cerimonia anche una rappresentanza di studenti
dell’ITI Pacinotti e un gruppo di studenti spagnoli ospiti nell’ambito di uno scambio culturale, che
hanno raggiunto il Casale in escursione accompagnati dal personale dell’Ente Parco con la
collaborazione della guida AIGAE Paola Marcoccia. A essi i Sindaci hanno ricordato l’importanza
del valore dell’accoglienza e rivolto un caloroso appello a coltivare la memoria storica, sì da trarre
frutto dalle esperienze del passato.

Dai vari interventi è emersa l’unanime volontà di far sì che non
solo il Casale sia preservato con la riparazione dei danni subìti nel corso del tempo, ma che tutto il
contesto, che di fatto è un vero e proprio ecomuseo, riceva le opportune cure e una sistemazione
adeguata. A tale riguardo il dott. Lucio De Filippis Direttore del Parco, in attuazione della politica di
conservazione, promozione e valorizzazione delle risorse del territorio da sempre perseguita
dall’Ente Parco, ha assicurato il proprio sostegno al progetto di una riqualificazione, valorizzazione e
promozione dell’area, impegnandosi ad agevolare i necessari contatti dei proprietari con la Regione
Lazio e ad assumere eventuali altre iniziative volte a valorizzare il sito.