Si è tenuto il 1 aprile il secondo vertice in Prefettura che è servito a stabilire una data per il disinnesco della bomba rinvenuta meno di un mese fa in un cantiere edile a Rio Fresco e, contestualmente, a pianificare un piano d’evacuazione che possa svolgersi in tutta sicurezza. L’evacuazione sarà effettuata dal Comune di Formia in collaborazione con Regione Lazio, Provincia di Latina, Anas, Astral e, innanzitutto, la Protezione Civile.

Domenica 28 aprile metà del territorio del comune di Formia sarà evacuato e per una giornata poco meno della popolazione residente sarà sfollata, si parla di quindicimila persone. Si è insediato presso la Prefettura di Latina un tavolo tecnico per fare il punto sulle modalità di rimozione e di disinnesco della bomba di fabbricazione anglosassone e risalente alla seconda guerra mondiale. Il residuato bellico è lungo circa un metro e dal peso di 140 chilogrammi di tritolo ed è stato messo in sicurezza con una speciale protezione dagli artificieri ma ora si stanno verificando le modalità su come rimuovere la bomba. Perché il 28 di questo mese? È stato scelto un giorno rigorosamente di domenica e la prima data utile dopo le festività pasquali e la ricorrenza della Festa della Liberazione del 25 aprile. La metà della città di Formia sarà costretta a vivere un clima di allarme aereo e a riparare in aeree protette, come una volta ci si rifugiava nei rifugi antiaerei.

Saranno obbligatoriamente evacuate le chiese, le attività commerciali e le abitazioni private, e persino l’Ospedale Dono Svizzero, in un raggio di due chilometri rispetto al luogo in cui è spuntata la bomba, esattamente dopo settantacinque anni dai durissimi bombardamenti anglo-americani che interessarono l’intero comprensorio. I tecnici e gli esperti del Genio Militare di Caserta non si sono ufficialmente espressi ma il raggio d’azione oggetto del provvedimento di evacuazione dovrebbe interessare ad ovest sino alla villa comunale di via Vitruvio, ad est sino al parco residenziale La Fontana nei pressi del distaccamento della Polizia Stradale, a nord sino a lambire il tratto iniziale della frazione collinare di Maranola. In questa zona rossa saranno interdette le principali strade di collegamento e di accesso a Formia, quindi la via nazionale Appia, la Variante Formia Garigliano, la provinciale via Rotabile e naturalmente il tratto iniziale della regionale Flacca, la litoranea e i collegamenti marittimi con le isole di Ponza e Ventotene che saranno dirottati presso il porto di Terracina; i disservizi riguarderanno anche il traffico ferroviario Roma – Napoli.

Dove concentrare la gran parte delle persone evacuate di ogni età e condizione? Il Comune di Formia si atterrà alle disposizioni del Genio militare che ha l’ultima parola, unitamente al Prefetto di Latina, sul raggio d’azione da interdire per un giorno. Dalle previsioni non ci dovrebbe essere la prolungata evacuazione del maggio 2005 quando il ritrovamento in via Pasquale Testa, a ridosso del quartiere di Castellone e della ferroviaria Roma – Napoli, di un residuato bellico della seconda guerra mondiale provocò la chiusura della città per una settimana, coinvolgendo diecimila persone. È già scattata la solidarietà: il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano ha infatti inviato una nota alla collega di Formia Villa: “Cara Paola viviamo con apprensione e vicinanza istituzionale ma soprattutto umana, la questione inerente al ritrovamento di un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale in località Rio Fresco a Formia. Indubbiamente, nella giornata in cui gli artificieri del Genio militare faranno brillare l’ordigno è prevista l’evacuazione di una consistente parte della popolazione residente che coinvolgerà anche numerose attività commerciali e, in maniera particolare, l’Ospedale Dono Svizzero.

Nello spirito di leale collaborazione, ci è gradito comunicarti che i cittadini formiani potranno contare sul contributo dell’amministrazione comunale gaetana, finalizzato ad alleviare i disagi che dovranno affrontare nella giornata dell’evacuazione. Siamo disponibili a fornire supporto logistico anche attraverso il coinvolgimento dei nostri uomini della Protezione civile e ad adoperarci per qualsiasi altra misura a sostegno della popolazione. Poiché non saranno molti i cittadini coinvolti dall’evacuazione che potranno scegliere di organizzarsi in modo indipendente, sarà necessario pensare ad individuare molteplici punti di accoglienza. Al riguardo, al fine di contenere quanto più possibile i disagi, possiamo mettere a disposizione strutture sportive, palestre scolastiche ed altre tipologie di attività come i servizi mensa, trasporto, assistenza sanitaria e ogni intervento che possa essere utile ai cittadini. Per tale motivo in qualità di Sindaco e cittadino del Golfo rinnovo la massima collaborazione con azioni concrete e fattive. Alla collega ed amica Paola Villa, ai cittadini di Formia, ribadiamo che la solidarietà umana, soprattutto tra comunità vicine come le nostre, è un valore assoluto che va tutelato e preservato. La città di Formia può contare sul nostro sostegno”. Certamente non mancherà analoga solidarietà anche dall’altro comune confinante di Minturno. Certamente il primo cittadino Paola Villa saprà affrontare al meglio il disagio collettivo della sua città.