Formia, Villa: l’acqua torbida e la vergognosa storia dei 25 ponti – Paola Villa, ex sindaco di Formia e consigliere comunale di minoranza in una nota stampa comunica: “Ormai ci siamo abituati:  piove e l’acqua diventa torbida; piove e  arrivano a iosa  le ordinanze dei sindaci del sud pontino a vietare l’uso dell’acqua di fango, erogata da Acqualatina. 
La cosa che più inquieta é che dal 2017, ovvero da cinque  anni, il gestore Acqualatina dice che i pozzi dei “25 ponti” sono la soluzione per  tutti i mali. Sempre secondo il gestore, di fatto,  i pozzi dei 25 Ponti avrebbero risolto la carenza d’acqua, in estate e la torbiditá, in inverno.  Ma  il professor Sappa dell’Universitá La Sapienza di Roma,  certifica che quei pozzi potrebbero pescare acqua salata d’estate e inquinare la falda per intrusione di acqua di mare. Inoltre come  dimostrano le ordinanze di tutti i sindaci del sud pontino, non servono a risolvere neanche la torbiditá invernale. 
𝗤𝘂𝗲𝗶 𝗽𝗼𝘇𝘇𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝟭.𝟰𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬,𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗶 𝟴𝟴𝟬.𝟬𝟬𝟬,𝟬𝟬 𝗰𝗼n 𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹‘𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗱𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟭𝟳 𝗲 𝗶 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗮𝗿𝗶𝗳𝗳𝗮 𝗶𝗱𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗮𝗴𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗹𝗮𝘁𝗶𝗻𝗮.


Formia, Villa: l’acqua torbida e la vergognosa storia dei 25 ponti – Tra il 2019 e il 2020 come amministrazione ci opponemmo  all’attivazione di quei quattro pozzi, perché supportati dalla relazione del professor Sappa sapevamo, come si sta verificando, che quei pozzi non avrebbero risolto il problema della torbiditá;  sapevamo, inoltre, perché lo dice la stessa Acqualatina, che l’acqua dei pozzi scavati sul territorio del comune di Formia, sarebbe stata convogliata nelle tubazioni idriche che portano acqua a Gaeta: Insomma l’acqua “salata” l’avrebbero distribuita sulla rete idrica dei gaetani. 
Su tutta questa storia, sui 1.400.000,00 euro di soldi pubblici buttati al vento, sul fatto che i pozzi dovevano essere 6 e ad oggi sono 4, che dovevano erogare 300litri al secondo, e oggi a stento arrivano a da 100litri al secondo, su tutto questo impera  un vergognoso silenzio, di quanti di parte pubblica hanno coadiuvato il gestore a realizzare questa “farsa idrica”. 
La domanda resta sempre la stessa: 𝗺𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗲𝗶 𝟭.𝟰𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬,𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘁𝗲𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗶𝘁𝗲, 𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗶𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗱 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝗼? 𝗧𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗲 𝗯𝗮𝗻𝗮𝗹𝗲 e di scarso “interesse”.”