Formia – Via Vitruvio ai tempi dell’austerity – L’aumento dei costi del trasporto petrolifero, causato dalla chiusura del Canale di Suez, diventato impraticabile per via delle guerre arabo-israeliane tra il 1967 ed il 1973, (le petroliere dovevano circumnavigare il continente africano), provocarono un embargo petrolifero che nel 1973 colpì gli USA e l’Europa, costringendo molti paesi, compreso l’Italia, ad emanare disposizioni che conducessero al contenimento dei consumi energetici . Tali disposizioni le ricordo con il termine “AUSTERITY”.
Tra i divieti, quello che colpì maggiormente, era l’impossibilità di circolare con ogni mezzo motorizzato nelle domeniche e giorni festivi.
In quei giorni si poteva circolare solo in bicicletta o con i pattini a rotelle, con immensa gioia dei ragazzi che invasero via Vitruvio con le loro due ruote.

ARTICOLO CORRELATO – C’era una volta a Formia il cimitero di via Cassio: Chi ha vissuto a Formia dal dopoguerra alla fine degli anni Sessanta, avrà nella memoria un luogo che certamente ricorderà con un poco di rimpianto misto forse a spavento : il vecchio cimitero di via Cassio, a nord della stazione ferroviaria di Formia. Già dismesso e abbandonato da prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, il cimitero di via Cassio, era meta di rifugio per gli studenti che marinavano la scuola o per chi, durante la notte, volesse compiere un’azione coraggiosa. Quando la zona fu bonificata, e i resti dei defunti trasferiti nell’ossario del nuovo cimitero di Castagneto, l’area divenne edificabile e dove c’era un camposanto ora ci sono edifici per civile abitazione. Nelle immagini, degli anni Cinquanta, una panoramica del cimitero con vista dal monte e due dell’interno. Nella panoramica si può notare il palazzo Mancinelli in costruzione. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.