L’associazione di volontariato GolfoVivo, impegnata nella salvaguardia del mare e del territorio del Golfo di Gaeta e del Sud Pontino, ha lanciato un comunicato stampa per sensibilizzare la comunità e le istituzioni sulla situazione critica degli impianti fognari e depuratori della zona. L’appello, firmato dal presidente Giovanni Castorina e dal segretario Luigi Ticconi, evidenzia l’urgenza di affrontare due adeguamenti previsti dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Lazio, entrambi già scaduti e mai realizzati.
Secondo l’associazione, la Regione Lazio aveva fissato due importanti scadenze per migliorare la qualità delle acque marine: la prima, al 31 dicembre 2021, riguardava le reti fognarie; la seconda, al 24 novembre 2023, interessava i depuratori. Questi interventi miravano a ridurre gli sversamenti di liquami in mare, particolarmente problematici durante le piogge. Tuttavia, nonostante una PEC inviata il 17 ottobre 2024 a tutti gli enti competenti, tra cui Acqualatina, Regione Lazio, Provincia di Latina, ArpaLazio e i sindaci del Sud Pontino, l’associazione non ha ancora ricevuto alcuna risposta.
Un Golfo “sensibile” ma trascurato
La situazione è particolarmente delicata nel Golfo di Gaeta, tra Punta Stendardo e il Promontorio di Gianola, un’area marina classificata come “sensibile” dalla Regione Lazio nel 2010 per la sua scarsa capacità di ricambio idrico. Questo la rende estremamente vulnerabile agli inquinanti, tra cui azoto e fosforo derivanti dagli sversamenti fognari non depurati. Il problema è amplificato dall’uso di impianti fognari di tipo “misto”, che convogliano in mare sia acque meteoriche che reflui non trattati.
Due studi scientifici di Arpa Lazio – uno condotto dal 2001 al 2011 e il progetto Samobis – hanno confermato la criticità ambientale del mare del Golfo, sottolineando l’urgenza di intervenire per limitare i fenomeni di eutrofizzazione e il proliferare di schiume e torbidità, spesso visibili anche durante la stagione balneare.
I nodi critici: Torre di Mola e fiume Santa Croce
Tra i punti più colpiti dagli sversamenti, GolfoVivo segnala la Darsena della Torre di Mola e il fiume Santa Croce. Alla Torre di Mola si registrano continui episodi di liquami sversati a mare, documentati da Arpa Lazio e oggetto di una denuncia alla Procura della Repubblica nel 2021. Situazione analoga nel fiume Santa Croce, dove scarichi di acque luride finiscono direttamente in mare, in una zona limitrofa a una spiaggia balneabile.
La richiesta: un incontro pubblico per fare chiarezza
L’associazione sottolinea l’importanza degli adeguamenti richiesti dalla Regione Lazio per migliorare lo stato del mare e il territorio, con potenziali benefici già per la prossima stagione turistica. Per questo, GolfoVivo propone un incontro pubblico con Acqualatina e Ato4 per fare il punto sulla situazione degli impianti fognari e depuratori di Gaeta, Formia, Itri e Minturno. L’evento potrebbe tenersi presso la sede distaccata a Formia della Provincia di Latina, già utilizzata in passato per discussioni simili.
Sul sito ufficiale dell’associazione (www.golfovivo.org) è disponibile il testo integrale del Piano di Tutela delle Acque della Regione Lazio, con i dettagli sugli adeguamenti scaduti.