POLICLINICO DEL GOLFO – Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera, in una nota stampa ha dichiarato: “Le strutture sanitarie del Basso Lazio sono in continuo affanno per la carenza di personale e la guerra contro la pandemia non ha fatto altro che acuire queste difficoltà. Medici e infermieri sono ormai allo stremo. Tanto che dopo anni sono riuscito a far attivare la risonanza magnetica presso l’ospedale di Formia, ma purtroppo non ci sono le risorse umane per eseguire gli esami a pieno ritmo. Il Covid ha impegnato severamente e continua a impegnare l’Asl di Latina, e il sacrificio umano, come ho ricordato in un recente incontro con i coraggiosi gli infermieri, non deve essere mai dimenticato. Deve insegnarci che per migliorare le prestazioni sanitarie non bastano opere murarie ed attrezzature, ma servono le necessarie professionalità.

Altrimenti quel sacrificio sarà stato vano. La “calata” a Formia del presidente Nicola Zingaretti e dell’assessore Alessio D’amato certificano che l’Italia è il paese della burocrazia e che l’iter dell’ospedale del Golfo non fa eccezione. Ricordo la soddisfazione di tre anni fa, quando il governo Conte I sbloccò i fondi dell’Inail. Nonostante sia trascorso tutto questo tempo, siamo ancora all’indizione della gara per il progetto esecutivo. Penso che giovedì avrebbero dovuto chiedere scusa ai cittadini che sono davvero stanchi di vedere queste parate, quando in all’esterno, in alcuni Paesi che un tempo considerevamo arretrati, un ospedale si costruisce in 7 giorni. Così anche un’opera pubblica di primaria importanza diventa una “telenovela”, come lo è stato per la Pedemontana, di cui, dopo la mia operazione verità, non c’è stata traccia nel discorso di Zingaretti, che, a Formia, ha accennato flebilmente alla Roma-Latina, ma nulla di più.

Senza contare i suoi silenzi sulla strana vendita del piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta, dopo che proprio in quello spazio è venuto a tagliare il nastro per il ripristino della Littorina. Tutto questo in una tensostruttura montata per un appuntamento che è durato meno di mezzora. Non è più tempo di proclami, il rispetto dei morti imporrebbe a tutti di tenere un profilo più basso e soprattutto di lavorare senza troppa enfasi. Cominciando a far funzionare le specialità ospedaliere che ci sono ed a mettere a disposizione il personale necessario, senza costringere, chi ancora può, a continuare a fare “viaggi della speranza”. Questo è il tempo dell’agire, concretamente e rapidamente, a servizio realmente della comunità e non della perenne campagna elettorale. Il crescente astensionismo ogni volta che si aprono le urne è un segnale chiaro: dei parolai i cittadini sono stanchi”.”