La Caritas diocesana ha scelto il Congo come meta cui destinare il sostegno dell’Avvento di Fraternità 2018.In particolare i gesti fraterni sono per la popolazione di Lukanga, nella provincia del Nord Kivu. L’input è arrivato da papa Francesco lo scorso 23 febbraio, il quale ha richiamato l’attenzione sulla Repubblica Democratica del Congo. Da circa 20 anni, infatti, il Congo è in guerra con la complicità dell’Occidente.Complicità offerta per il controllo e lo sfruttamento di quella terra, tra le più ricche di risorse e allo stesso tempo tra le più povere al mondo.

Nel Congo, che occupa il 176° posto su 188 per indice di sviluppo umano, 1 bambino su 10 muore prima di aver raggiunto i 5 anni e il reddito pro-capite è di 485 dollari all’anno. Allo stesso tempo e in maniera paradossale, il territorio congolese è ricco di minerali, principalmente di Coltan, un minerale che vieneutilizzato nell’industria hi-tech per la produzione di smartphone, play station e circuiti elettronici vari. Laguerra nell’immenso territorio del Congo rappresenta la più grave e duratura violazione dei diritti umani deisingoli e delle comunità. La situazione è aggravata dall’epidemia di ebola che, all’inizio di maggio, ha colpitoil Nord della nazione africana.

“La Caritas non può restare in silenzio davanti alle ingiustizie che ogni giorno il sistema economico finanziario continua a perpetrare. Non può tacere davanti al grido di aiuto degli ultimi della terra – spiega il direttore don Alfredo Micaliusi – in questo Avvento di Fraternità la Caritas diocesana di Gaeta vuole partecipare con la Parrocchia Santa Maria Regina della Pace di Lukanga alla realizzazione di un sogno:dotare l’ospedale di Lukanga di alcune strumentazioni ospedaliere”.

Due medici congolesi hanno scelto di operare in questa zona, marginale e con salari molto bassi, piuttosto che in città con possibili migliori guadagni. Aiutando questo ospedale si aiuta perciò la popolazione ruraledell’interno di questa difficile provincia. Il Comitato per l’Ospedale ha scritto: «Sogniamo di poter costruire un padiglione di cure intensive con un costo di circa 20.000 euro».

“Per abitare un mondo migliore c’è bisogno anche di nuove generazioni educate alla pace e alla giustizia, affinché si facciano promotrici di un’equa distribuzione delle risorse per lo sviluppo sostenibile – continua il direttore – per questo motivo, con la Pastorale Giovanile abbiamo deciso di collaborare per sensibilizzare i giovani ed, attraverso di loro, le intere comunità parrocchiali sui temi, mai come in questo periodo attuali,della povertà, dell’immigrazione, delle disuguaglianze, del divario tra ricchi e poveri, dell’ingiustizia”.

È in questa direzione che va l’attività post Avvento: un viaggio in Senegal di 15 giorni, nel luglio 2019, rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni. Titolo del viaggio è “Strade di umanità – Spirito, arte, pace …. Visitando il Senegal”. È stato scelto il Senegal in quanto il Congo è in guerra. I ragazzi e le ragazze che intraprenderanno questo percorso visiteranno Dakar, l’interessante capitale, Touba la città santa del Mouridismo, Goreel’isola di partenza degli schiavi, Saint Louis l’antica capitale, il monastero benedettino di Keur Moussa, lafraternità di Taizè a Dakar, i luoghi ispiratori di testi di Antoine de Saint-Exupéry, soprattutto del “Piccolo principe”. Il viaggio sarà guidato da Gianni Novello della fraternità di Romena, e da un operatore della Caritas diocesana.