Svelato il titolo del dossier per la candidatura di Gaeta a Capitale Italiana della Cultura 2026 – Blu, come la profondità del mare. Blu, come l’immensità del cielo. Blu, come il clima della cultura. Ad un mese dal termine previsto dal Ministero della Cultura per il perfezionamento della candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026, secondo le modalità indicate dalle Linee guida, procede spedito il lavoro del Comune di Gaeta nella redazione del dossier contenente progetto culturale e obiettivi perseguiti. 

Il titolo del dossier che sarà presentato da Gaeta è: “Blu: il clima della cultura”. 

Una scelta che parte dal riferimento cromatico al mare, quale elemento caratterizzante del progetto, che mira a promuovere un “clima culturale” che, al pari del mare, sia un crocevia di incontri e confronti, e dove l’accoglienza, la conoscenza, l’ascolto reciproco, la crescita del bene comune possano diventare stabilmente i tratti peculiari del consorzio umano, secondo le tre direttrici dell’integrazione, dell’innovazione e dello sviluppo socioeconomico. 

Gaeta, infatti, è indiscutibilmente culla naturale della cultura e della civiltà mediterranea. Ed è proprio il legame tra le sue straordinarie bellezze, l’importanza storica e la spiritualità dei luoghi, ad averla contraddistinta quale Città della Cultura, basando la sua essenza sull’Arte, sul Mito e sul Mare. 

La Cultura viene così considerata come valorizzazione dei siti, del patrimonio storico-ambientale, delle potenzialità naturali, ma anche come crescita economica e possibilità di inclusione e di coesione sociale. Una costruzione di una rete cittadina basata su modelli nuovi, partecipati, sostenibili e replicabili, una sfida al cambiamento e alla rinascita, un’identità culturale legata al territorio: cultura come cura e attenzione. 

Non solo. Perché il titolo del progetto fa volutamente riferimento anche al versante culturale del cambiamento climatico. Una candidatura legata agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sulla sostenibilità, declinati nelle tre dimensioni di sviluppo: ambientale, sociale ed economica.

Uno sguardo, dunque, rivolto soprattutto ai bisogni delle generazioni future, con azioni che mireranno alla diffusione di una cultura del consumo responsabile e della produzione consapevole, nella prospettiva che soltanto modelli innovativi di gestione delle risorse potranno invertire la tendenza in atto del cambiamento climatico, anche grazie all’aiuto delle nuove tecnologie. 

«La Cultura – ha commentato il Sindaco Cristian Leccese – è uno dei tratti distintivi della nostra Comunità gaetana, che può vantare un ricco patrimonio in termini di Associazioni, ben 183 iscritte nell’apposito albo del Comune, di cui 33 prettamente culturali. Fare Cultura, essere Cultura, recita un ruolo di primaria importanza, soprattutto in chiave identitaria, in ogni cittadino, che da sempre si ritrova a respirarla a pieni polmoni. Anche per questo, nella redazione del nostro dossier e nella creazione del progetto, non abbiamo voluto avvalerci di società specializzate: sarà, invece, il frutto della collaborazione dei cittadini, mettendo al centro la nozione di “cittadinanza culturale”, intesa come identità, espressione e partecipazione. Consapevoli dell’inevitabile nesso tra partecipazione, cultura e cittadinanza, sperimentando nuovi modelli di ascolto, condivisione e produzione, abbracceremo l’idea di un “abitante culturale”, che partecipi attivamente al rafforzamento di una cittadinanza culturale ampia, stimolata, titolata e coinvolta nei processi di cura, salvaguardia e rigenerazione del patrimonio culturale. “Blu: il clima della cultura”, ci riporta al “Mare Nostrum”, il più grande libro nel quale abbiamo scritto la nostra storia, e nel quale bisogna scrivere ancora tanto. Quel mare con cui tutti noi abbiamo da sempre avuto un rapporto simbiotico e sviluppato un profondo senso di appartenenza. E che ci ha portato, non a caso, a identificare la nostra meravigliosa Gaeta, come Città dell’Arte, del Mito e del Mare».