GAETA – Gaia Pernarella, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in una nota stampa comunica: “Sulla carta è descritta come una media struttura di vendita, nei fatti appare tutt’altro e per questo abbiamo deciso di interrogare la Giunta”. Così Gaia Pernarella, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle presenta un’interrogazione a risposta immediata depositata mercoledì e che chiede lumi in merito al nuovo centro commerciale inaugurato un mese fa a Gaeta in località Piaia.

“Quando nell’aprile del 2016 la Regione approvò la variante che autorizzava il cambio di destinazione d’uso dell’area della Panapesca, da industriale a commerciale con abbattimento dell’ex stabilimento e ricostruzione di nuovi edifici, questa venne concessa a patto che fossero rispettate numerose prescrizioni di natura ambientale e di natura geologica. I nostri dubbi sono iniziati a sorgere quando anche il più ingenuo dei passanti che attraversava il tratto di strada prospiciente il cantiere di via Lungomare Caboto ha potuto verificare come dei due lotti in esecuzione, già solo il primo, il B, supera per metri quadrati la media struttura di vendita per cui sono state chieste e ottenute le autorizzazioni.

Come noto, infatti, una superficie maggiore dei 2500 metri quadrati individuati dalla Legge per i comuni sopra i diecimila abitanti come è quella sorta a Gaeta, necessita di tutta una serie di standard urbanistici che allo stato non ci sembrano essere presenti ma di più, in fase autorizzativa, avrebbe avuto necessità di una conferenza dei servizi, non in forma semplificata, e sarebbe stata subordinata al parere vincolante della Regione. A nostro modo di vedere – prosegue Pernarella -, e se non lo fosse ora, questo sarà ancora più evidente quando verrà terminato il Lotto A, sarebbe stato bypassato sic et simpliciter l’articolo 29 della Legge regionale 33 del 1999 proprio dove si esplicitano le modalità della Conferenza dei Servizi, uno strumento fondamentale ai fini del controllo del rispetto dei criteri di programmazione urbanistico – commerciale regionale e comunale. Con l’aggravante che tutti i pareri rilasciati dagli enti chiamati a esprimersi sono stati dati per una “media struttura di vendita” e non per il “gigante” che i cittadini di Gaeta oggi si ritrovano all’ingresso sud della città”.

E conclude con la richiesta: “Chiediamo alla Giunta se non sia il caso di verificare, anche attivando la vigilanza regionale su atti e procedimenti delegati ai Comuni in merito di commercio e attività urbanistica, se la procedura seguita dal Comune di Gaeta, sia conforme a quanto stabilito dalla Legge in merito alle strutture commerciali aventi consistenza superiore ai 2500 metri quadrati”