San Valentino a Gaeta? Un ristorante romantico per celebrare questo giorno – Dove trascorrere il giorno più romantico dell’anno se non presso l’Antica Pizzeria Ciro Ristorante di Gaeta! Una location unica baciata dalla luna che si specchia nel mare nel suggestivo lungomare Caboto di Gaeta. Una passeggiata abbracciati, un sussurro d’amore e una piacevole serata all’insegna del gusto. Giorgio Moffa, titolare e radicato ristoratore formato a Napoli ha esportato la sua esperienza qui a Gaeta con “Antica Pizzeria Ciro Ristorante”.

Ristorante San Valentino a Gaeta? Un ristorante romantico per celebrare questo giorno – Un panorama spettacolare, la bontà delle pizze, la freschezza dei piatti e un accompagnamento musicale degno delle migliori occasioni. La serata prevede la possibilità di libera scelta con il menù alla carta, l’evento sarà allietato dal duetto live di Gold & Black. Info e prenotazioni: 0771.465058.

ARTICOLO CORRELATO – La storia di Giorgio Moffa da tredici anni da Napoli anche nel Golfo di Gaeta: Questa è una storia fantastica che, come in una fiaba, unisce due località che già la storia ha unito nei secoli: Napoli e Gaeta. La ricostruiamo incontrando Giorgio Moffa e avendo dinanzi a noi dal suo locale gaetano lo scenario incomparabile del golfo.

Tutto ha inizio nel 1923 quando il ventiquattrenne Ciro Leone (classe 1899), partenopeo doc di Spaccanapoli, da panettiere si trasforma in pizzaiolo, consigliato dalla moglie Giorgina più grande di lui di sei anni e vera donna di carattere (erano cugini di primo grado e il loro amore era iniziato in famiglia). Alle remore del marito perplesso nell’aprire una pizzeria proprio di fronte alla pizzeria da Michele (altro locale storico di Napoli) ebbe a dire una frase indimenticabile nelle memorie dei discendenti: “Cirtiè (così Giorgina chiamava il marito) addò schiara ‘o sole pe’ loro schiara pure pe’ nuje”. Da Michele ebbe come prima sede un locale sotto l’Ospedale Ascalesi per poi trasferirsi in Via Cesare Sersale. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.

LA FESTA DEGLI INNAMORATI, SAN VALENTINO 14 FEBBRAIO, IN MEMORIA DEL SANTO MARTIRE VALENTINO

ARTICOLO CORRELATO – Auguri a tutti gli innamorati, di ogni fede e di ogni appartenenza etnica, anche agli islamici ai quali è vietato festeggiare poichè la festa è considerata blasfema. Ma può essere blasfemo amare un altro essere umano? Abbiamo bisogno di amore, in un mondo di odio e di guerre. L’Agenzia Ansa ci ricorda che tutto ebbe inizio anticamente con i Lupercalia, feste romane di purificazione celebrate a metà febbraio.

Giovani uomini nudi dovevano frustare giovani donne per renderle fertili. Queste feste sono le antenate dei carnevali medievali che, con le loro lotterie innamorate, portarono gradualmente al giorno di San Valentino, spiega il sociologo francese Jean-Claude Kaufmann nel suo libro “Saint Valentin, mon amour!”.
Ma questa festa è ovviamente legata soprattutto al culto del sacerdote romano Valentino, morto decapitato il 14 febbraio, nel III secolo, per aver celebrato matrimoni cristiani.

La tradizione vuole che Valentino abbia curato la figlia dalla cecità del suo carceriere e che il giorno prima del suo martirio le abbia fatto scivolare un biglietto firmato “il tuo San Valentino”. Questa “leggenda è stata inventata a posteriori perché le autorità religiose e politiche avevano bisogno di questa narrazione”, afferma Jean-Claude Kaufmann. 

Lotterie per gli innamorati – Praticate alla fine del Medioevo in Inghilterra e in Francia, le lotterie per gli innamorati associavano la scrittura di dolci biglietti alle celebrazioni di San Valentino, riferisce …Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.