Unione Europea – Le prossime elezioni europee, previste nel giugno 2024, rinnoveranno uno straordinario (e unico) esercizio di democrazia e volontà popolare sul piano sovranazionale. Indetto per la prima volta nel 1979, e convocato con cadenza quinquennale, il voto europeo determina la composizione di una istituzione che, nel tempo, ha acquisito sempre maggiori poteri e competenze, diventando cruciale in molti settori del processo decisionale dell’Unione europea. I settantasei europarlamentari che gli italiani eleggeranno (su un totale di 705) saranno chiamati, nel corso della legislatura 2024-2029, a svolgere un compito fondamentale, co-legiferando – insieme ai rappresentanti delle altre istituzioni dell’Unione – su questioni che avranno un impatto sulla vita dei cittadini.

Unione Europea – È quindi importante che tutti esercitino il diritto di voto, affinché si determini una crescita nella affluenza alle urne, come già registrato nelle precedenti elezioni del 2019 dopo anni di decremento nella partecipazione elettorale. I relatori hanno descritto le “regole del gioco”, ovvero il set di norme che determina il loro svolgimento e le distingue dalle consultazioni politiche nazionali e hanno affrontato il tema del ruolo del Parlamento europeo e, quindi, dell’importanza che, nel prossimo giugno, ogni cittadino “faccia sentire la propria voce”. Nel corso della giornata sono stati presentati: la piattaforma online per tutti i sostenitori della democrazia “Insieme-per.eu” del Parlamento europeo e altri strumenti di comunicazione /partecipazione dell’Unione europea.

Unione Europea – L’ incontro si è tenuto il 23 aprile scorso, organizzato dal C.P.I.A 10, (Centro Provinciale di Istruzione per gli Adulti), sede di Minturno, da Matteo Marcaccio, Consigliere locale europeo dalla rete BELC “Costruire l’Europa con i consiglieri locali”, una rete di consiglieri locali europei che collaborano comunicando sulle questioni dell’UE, in collaborazione con il Centro Europe Direct Roma Innovazione, operativo presso il Formez PA. Così chiosa Marcaccio: – “Tunisini, polacchi, albanesi, marocchini, russi, ucraini, sudamericani oltre agli italiani, alla scuola serale di Formia-Minturno , in collaborazione con il Formez PA , abbiamo parlato delle possibilità che l’Unione europea mette in campo per loro, delle loro aspettative e delle loro necessità. Questa è l’Europa che vogliamo”.