Da sinistra Cristoforo Sparagna, Pietro Fedele e Pasquale Lepone

Alcuni studiosi di storia, residenti o interessati alla città di Minturno, hanno deciso di elaborare un documento collettivo denominato “Manifesto di Scauri” nel quale affermano il diritto alla ricerca e all’elaborazione di tesi – anche contrastanti – ma utili alla conoscenza della storia del territorio in virtù del principio illuminista che la storia è il laboratorio dell’umanità. Quattro studiosi hanno elaborato il documento e non intendono per ora comparire poiché dinanzi all’opinione pubblica vogliono apparire unitariamente, a sottoscrizione ultimata. Riportiamo fedelmente il testo: “La storia è un bene collettivo, patrimonio di tutti e da tutti dovrebbe essere usufruibile. Essa deve nutrirsi del dialogo e del confronto, anche aspro ma leale. Non si può – se non dinanzi a prove certe, se non certissime – affermare un principio di ragione ed uno di torto. Lo storico ha l’obbligo della disamina dei documenti e del dibattito, del confronto con le altrui idee, della tolleranza delle altrui visioni. E dunque l’impegno della diffusione di esse è anche impegno nel non intralciare le altrui elucubrazioni e congetture. Il progresso della ricerca storica è essenza vitale per il cammino di una comunità, per la presa di coscienza delle proprie origini. Sarebbe auspicabile rinnovare i confronti, dare valore alle parole, trovare vie di contatto, moltiplicare i luoghi di incontro per la trasmissione della storia e della conoscenza. Ma nulla di questo può farsi se molti, o anche solo qualcuno, si ergono a depositari del sapere, censori e giudici delle ipotesi altrui. Gli studiosi della città di Minturno, da Minturnae a Traetto, da Scauri a Tremensuoli, da Tufo a Marina di Minturno, da Santa Maria Infante a Pulcherini, rivendicano il giusto diritto ad esprimere le proprie idee, all’autonoma ricerca, all’esprimere congrue supposizioni, a sviluppare ipotesi, sintesi e conseguenze logiche del ragionamento. Senza dover subire la fastidiosa, prevaricante ed umiliante ingerenza di Enti “superiori” che si ergono a catoniani giudizi, ad imbarazzanti censure.

Una comunità non può ignorare la propria storia, perché vorrebbe dire smarrire se stessa, ma nel frattempo non deve subire la violenta imposizione di storie precostituite e di facili attribuzioni. La coscienza e l’azione dei singoli studiosi è patrimonio dell’intera comunità che deve perciò impegnarsi nella diffusione delle idee, anche contrastanti. E non si possono accettare intrusioni ideologiche in cui si sottolinea che questo è bene o questo è male o che una tesi è giusta e l’altra sbagliata, o ancora che certe ipotesi vadano cancellate o modificate da pannelli pubblici o manifesti istituzionali. Per questo storici e studiosi di vario orientamento e di diverse idee, ma uniti da un condiviso sentimento di difesa dell’autonomia intellettuale, si sentono in dovere di rivolgere un appello alla comunità, alle istituzioni pubbliche, agli enti culturali, ai funzionari dei ministeri e delle sovraintendenze, dei beni culturali ed anche alle associazioni private, perché si protegga e si faccia progredire quel bene comune che si chiama Storia, soprattutto se si tratta di Storia Locale, le nostre origini, il nostro passato,  le nostre radici più profonde ed il nostro futuro. Gli storici e gli studiosi locali chiedono di poter liberamente esprimere legittime idee, ipotesi e supposizioni senza dover subire intromissioni, pressioni o tentativi di censura, in nome del libero pensiero, della autonoma ricerca e della congrua liceità di ogni personale studio. Solo favorendo la ricerca storica e ampliandone gli orizzonti avremo una prospettiva sempre più ampia di noi stessi e del nostro futuro. Gli Studiosi e gli Storici del Manifesto di Scauri – Carta dell’Ager Minturnensis”.

Il Manifesto, la Magna Charta Libertatum della storia locale, è dedicato a quegli illustri storici che hanno amato il proprio paese a tal punto da farne costante oggetto di ricerca e che non sono più tra di noi. In ordine alfabetico: Raffaele Castrichino, Angelo De Santis, Pietro Fedele, Pasquale Lepone, Cristoforo Sparagna. Non appena ultimata la squadra sarà organizzato un convegno storico di levatura internazionale dove i relatori saranno tutti i componenti del Manifesto di Scauri, ognuno presentando una relazione sul tema di cui è specialista. Si prevedono interessanti sviluppi, di cui terremo informati i nostri lettori.