A pochi giorni dalla cerimonia prevista per venerdì prossimo 23 settembre presso l’Aula Magna “Ing. Maurizio Bisegna” il presidente del Premio Nazionale “Minturnae – Ornella Valerio” professore Michele Graziosetto ci dona un articolo apparso il 4 aprile 2009 sul quotidiano L’Avvenire – Rubrica Ieri e domani scritto dalla compianta Maria Romana De Gasperi che è morta il 30 marzo di quest’anno. Figlia amata del grande statista italiano Alcide De Gasperi (nella foto di copertina insieme). Maria Romana De Gasperi poco più di tre anni fa ha scritto parlando della terra minturnese e del suo premio: “Risvegliare il gusto della poesia nel nostro tempo incapace di silenzi e pace interiore. Non avevo mai ricevuto libri di poesia, che non saprei come arricchire di un aggettivo, se moderne o più semplicemente poesie scritte oggi. Nel mio peregrinare di questi ultimi anni per far conoscere umanamente il personaggio di De Gasperi e avvicinarlo a chi non ne ha mai sentito parlare, a chi non lo ha mai visto, a chi lo ha dimenticato, ho avuto il piacere di ricevere molti libri con descrizioni di grandi o piccole città e di tante opere d’arte che abbelliscono il nostro Paese. Mai raccolte di poesie. Ero a Minturno qualche sera fa, amena cittadina sulla costa di Gaeta e Formia, quasi abbracciata dal mare. Le tracce dell’antica via Appia, il teatro romano, i resti del tempio per la dea Marica alla quale erano dedicate le acque del fiume e della palude, gli archi dell’antico acquedotto sanno, ancora oggi, regalare il fascino di quella sacralità antica. Ricordata più volte nelle lettere di Cicerone quando la doveva attraversare per raggiungere le sue ville di Arpino e di Cuma, la città scompare lentamente dalle cronache fino alla devastazione compiuta dai Longobardi nel 590. Gli abitanti rimasti si rifugiarono nella parte alta del monte sovrastante. Forse questa loro vecchia storia non li ha fatti diventare uomini di mare e pescatori, come è successo anche in altre parti della costa. Il premio Minturnae, oggi alla sua XXXIII edizione, ha avuto il pregio di risvegliare al gusto e alla diffusione della poesia in questo tempo che non concede riposo, né silenzi, né pace interiore, dove solo può nascere quella intensità di sentimenti e quel bisogno di comunicare che diventa poesia. Alcuni autori di opere storiche o di poesia sono stati premiati, altri presenti mi hanno fatto omaggio dei loro lavori: Roberto Pagan, Salvatore di Giacomo, Alfonso Malinconico, Michele Graziosetto con l’ultimo romanzo della sua vasta e interessante produzione. Il professore Graziosetto, organizzatore e padre di questo premio, è preside del liceo scientifico «L. B. Alberti» di Marina di Minturno, bellissima costruzione moderna dai colori chiari e dai grandi spazi. Tra le pubblicazioni di vario interesse si scopre la fantasia e la curiosità culturale di questa persona che ha scritto di storia, politica europea, letteratura, per cui giusto è stato il riconoscimento avuto al Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio nel 2000. Ma quello che mi piace ricordare sono le sue poesie, in particolare quelle scritte a Lilla, in Francia, dove era stato comandato per un triennio. «… Quello che più amo di Lille sono gli ubriachi dritti o seduti nel gelo implacabile con la gioia sulle labbra e gli occhi perduti lontano nel fumo di un’osteria o con il sogno di una tavola imbandita ancora più bella in questa limpida notte di dicembre sulla soglia del Natale». Ho lasciato Minturno anch’io con un premio, inaspettato, per il mio libro Ritratto di uno statista e di questo sono grata al Centro Studi Minturnae perché solleciterà altri a leggere e meditare ancora una volta su Alcide De Gasperi”. Grazie Maria Romana, non ti dimenticheremo!