Ricevo e pubblico l’articolo del dott. Massimiliano Mottola, cultore di letteratura italiana presso l’ Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

I demoni sono entità poste tra la realtà umana e il piano divino, intermediari tra il nostro mondo e il loro, agiscono insinuandosi nell’animo degli uomini instillando passioni e donando facoltà soprannaturali.

Non è raro, si sa, che miti e simboli dell’antichità vengano utilizzati per descrivere e spiegare fenomeni e dinamiche moderne e queste creature, difatti, non fanno eccezione. In informatica, i demoni sono processi che scorrono in background, invisibili, senza stabilire interazioni con l’utente, col fine di raccogliere ed erogare informazioni, monitorare le azioni, predisporre il sistema per alcuni compiti ed erogare, in sostanza, servizi utilizzati, poi, da utenti finali inconsapevoli.

Agiscono nell’ombra, scorrono insieme al fluire delle nostre vite, s’insinuano nella nostra routine, nei nostri tasks; sono tra noi, eterei, e influenzano le nostre stesse vite più di quanto possiamo immaginare.

Demoni moderni, insomma, tramiti invisibili tra la nostra quotidianità, i nostri pensieri, il nostro sentire, e un mondo sommerso che, in qualche modo, conduce le nostre vite e ci incanala verso direzioni che non avremmo considerato, altrimenti, che non avremmo conosciuto, percorsi intrapresi con l’illusione, che in fondo, sia esattamente quel che vogliamo, che abbiamo sempre voluto, la naturale manifestazione di quel che siamo.

Massimiliano Mottola

Un detto recita: “Il diavolo è più forte mentre guardiamo altrove”. Ma è anche vero che il segreto della prestidigitazione è proprio saper condurre lo sguardo dello spettatore là dove si vuole, esattamente a pochi centimetri dal luogo dove, sullo stesso palco, sta effettivamente svolgendosi il trucco in un gioco di apparenze e di attenzione. E i fatti che hanno scosso il mondo occidentale sul principio di questo anno, l’assalto a Capitol Hill, non sono un caso, una semplice manifestazione spontanea di dissenso o di sostegno verso l’ex presidente americano Donald Trump, ma sono, piuttosto, la fioritura di una semina iniziata molti anni addietro.

Ed è molto difficile, in effetti, tentare di far luce e chiarezza su dinamiche di questo tipo senza restare invischiati in quell’aura marcescente ricolma di dietrologia e complottismo, quegli stessi elementi che, paradossalmente, un discorso del genere mira a demolire: si sopravvive solo attraverso una fede estremamente salda verso razionalità, spirito critico e metodo scientifico.

Si tratta di retorica. Pura e semplice retorica.

La retorica è la base del marketing, il suo nobile antenato, lo strumento attraverso il quale idee e concetti vengono instillate nell’animo umano. E gli studi sociali, cui la retorica è comunque connessa, fanno il resto.

Non occorre convincere qualcuno ad aderire ad un’idea precisa: basta gettare un seme, fare in modo che attecchisca dandogli cura, fornendogli continui elementi perché questi si nutra, attecchisca e germogli, poi, per dar luogo a piante le cui fioriture sembreranno del tutto spontanee.

Ecco le idee. Ecco i social. Ecco le potenzialità e i mali del nostro tempo.

Strumenti nuovi per fenomeni sempiterni, questi demoni moderni scorrono attraverso i social network, urlano e strepitano attraverso i media tradizionali lanciando i propri insulti financo dalle pagine dei quotidiani, s’insinuano nell’animo umano senza la necessità che questi ospiti inconsapevoli si facciano portavoce di battaglie specifiche: è l’idea che conta, il concetto, la direzione, il quadro generale. E poco importa se sul piano reale quelle battaglie, quegli slogan, quelle urla, non abbiano alcun senso o applicazione realistica: è la corrente, è l’onda, la marea che sale e travolge tutto ciò che incontra, inghiottendolo nella sua massa informe.

Demoni.

Lavorano silenziosi mentre noi siamo impegnati a fare altro.

“Non smettono mai di lavorare, sono sempre attivi. Ci seducono, ci manipolano, ci possiedono”.

E noi, il mondo, assistiamo atterriti e contro voglia ad un irrazionale spettacolo di disgregazione che non possiamo fermare.

Ed è per questo che è necessario, ora più che mai, aver fede nella Scienza, nella logica e nella Cultura: solo così potremo stanare, far emergere e sconfiggere quelle entità che impregnano e incrinano il nostro tempo, il nostro vivere civile.

Perché questi demoni, questi spettri che aleggiano e si nutrono sulle macerie di un’umanità in rovina, non possono averla vinta, non possono sopraffarci.

Non così.

È il tempo di combattere.

È il momento di togliere la maschera ai dei e i demoni dei nostri tempi.