Marco Conte riferisce: un’altra bellissima recensione. “I demoni più infami non vivono nelle nostre fantasie ma nelle verità che non riusciamo a scoprire”. Il testo: “Col romanzo “111 biglie d’acciaio” Daniele Amitrano e Marco Conte accendono i riflettori su una pagina di cronaca nera, una pagina di storia italiana voltata troppo in fretta e poi caduta nell’oblio. Talmente in fretta da lasciare dubbi, troppi dubbi e, con essi, interrogativi irrisolti, inevasi. Cosa accadde realmente a Bagnara di Romagna il 16 novembre 1988? E perché? Con la delicatezza che gli è propria, Amitrano cerca di mantenere viva la memoria di un fatto gravissimo di cronaca nera che ha macchiato il nostro Paese dando vita ad un romanzo senza fronzoli, privo di inutili orpelli che si legge tutto d’un fiato. Delicato, profondo, doloroso, “111 biglie d’acciaio” percorre i sentieri di verità taciute, intrighi, sospetti e tradimenti. Il mistero resta, nonostante la staffetta della memoria e i tentativi di ricostruzione. Troppi tasselli mancano e troppe menzogne occultano la verità. Una verità ostacolata è, però, una giustizia mancata. Senza una giustizia non c’è memoria e senza memoria non si onora il ricordo di chi ha perso la vita né si restituisce forza allo Stato”.