Scendono in campo con una nota congiunta il consigliere comunale di Latina Giorgio Ialongo insieme ad Antonello Aurigemma (Fratelli d’Italia), consigliere regionale e membro della commissione Sanità: “In questo momento di emergenza nazionale, il presidente della Regione Lazio e il sindaco di Latina devono dare un segnale alla cittadinanza. Per debellare il coronavirus consigliamo di seguire l’esempio di Veneto e Toscana: occorre effettuare quanti più tamponi possibile. Esortiamo Zingaretti come governatore e Coletta in qualità di presidente della conferenza dei Sindaci a mobilitarsi in tal senso. Almeno si cominci dalla categorie più a rischio, da chi è molto esposto come il personale sanitario e chi, per ragioni di pubblica utilità, è ancora a lavoro”. Osservazioni più che giuste. Il problema dei tamponi è concreto e possiamo dire che è molto preoccupante come si stanno gestendo quelli a disposizione.

Antonello Aurigemma il primo a sinistra

I due esponenti politici citano Veneto e Toscana. Ma in data di ieri la Regione Campania da parte sua ha deciso di acquistare e utilizzare i test rapidi per avviare una campagna di screening di massa. L’Antibody Determination Kit è stato utilizzato con successo in Cina. I kit ordinati sono un milione e saranno utilizzati su pazienti sintomatici, in particolare nella fase pre-triage. Consentono di avere un risultato non certo ma altamente probabile sull’eventuale positività del paziente, e saranno utilissimi nella gestione dell’emergenza.

E da noi? Abbiamo ricevuto per email la segnalazione di un nostro affezionato lettore capofamiglia di un nucleo tipo, (lui, la moglie e due bambine di tre e cinque anni). Ci fa presente che: “Ho chiamato sia il 1500 sia il 800.118.800 e dopo trenta minuti circa di attesa entrambi non sono stati esaustivi, quindi ho chiamato il 118 specificando che mia moglie aveva sintomi che ci preoccupavano da mercoledì, mia figlia di 3 anni da sabato ed io da domenica. I sintomi di mia moglie sono mal di testa, dolori muscolari, febbre da 37 a 39 che non si abbassa con la tachipirina ma resta sempre sopra i 37. In più tosse secca. Io invece  accuso gli stessi sintomi oltre che la fuoriuscita di sangue dal naso. Da considerare che sono anche asmatico. La piccola di 3 anni invece febbre tra i 37 e 38.3 max. Ora è possibile che sia una banale influenza di quelle forti che lasciano senza forze o forse no. Per precauzione da mercoledì scorso non vediamo nessuno, nemmeno i nonni che ci lasciano le medicine e i prodotti alimentari fuori della porta di casa”.

Gli operatori del 118 sono stati categorici: “restate a casa, non vi presentate al pronto soccorso. Dovete chiedere assistenza soltanto se si dovesse presentare una crisi respiratoria”.

E i tamponi? Non sono previsti. Ma dove sono? Forse nei caveau delle banche? Se si facessero controlli a tappeto certamente salterebbero tutti i dati. Si teme il panico?