Secondo la definizione dell’AIRC, il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule che formano la pelle. La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo ed è formata da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo o grasso. I melanociti fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle e noti come nei. Questo tipo di tumore è piuttosto raro nei bambini e colpisce soprattutto attorno ai 45-50 anni, anche se l’età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni.

In Italia i dati AIRTUM 2017 (Associazione italiana registri tumori) stimano circa 7.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 6.700 tra le donne. L’incidenza è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.

 

Con l’arrivo dell’estate è bene cominciare ad applicare poche ma semplici regole, come ci ha spiegato il dottor Alicandro, dermatologo alla clinica costa di Formia.

“Il picco di melanoma non è stato ancora raggiunto nei nostri territori, probabilmente aumenterà nei prossimi anni dato che dipenderà dalle esposizioni solari che favoriscono l’insorgenza di questo tipo di tumore. La maggior parte delle persone infatti, continua a prendere male il sole, in Italia purtroppo però ancora siamo indietro rispetto a paesi come per esempio l’Australia. Molto importante è esporsi al sole moderatamente, soprattutto i bambini perché ovviamente il sole procura più danni ai bambini e quando saranno vecchi avranno una maggiore probabilità di avere il melanoma. Il problema non è esporsi al sole di per sé, perché il sole attiva la vitamina D ed è indispensabile per il nostro organismo e quindi non è sbagliato, anzi se non ci si espone si hanno tantissimi altri gravi problemi. Se lo si fa in maniera non graduale ma improvvisa, lasciamo che la pelle subisca un trauma come le ustioni solari, che creano le condizioni affinché la nostra pelle reagisca in maniera sbagliata e quindi produca melanoma. Ovviamente dipende anche dal tipo di fototipo che ognuno di noi ha, ovvero più si è chiari più bisogna stare attenti ad esporsi al sole”. “Va poi precisato – ha sottolineato il dottore – che non esiste solo il melanoma scuro, esiste anche quello bianco che quindi può confondersi con il colore della pelle, esiste il melanoma rosso e quelli sono i più pericolosi nel senso che “navigano sott’acqua” e molte persone non si accorgono di questi melanomi. Noi li chiamiamo i melanomi difficili”.

“La prevenzione parte dall’esposizione solare, quindi esporsi in maniera graduale e protetta ed evitare gli orari di punta del sole, andare al mare presto e aiutarsi anche una certa alimentazione, per esempio d’estate è consigliabile mangiare frutta e verdura colorata perché aiutano la melatonina ad abituarsi gradatamente al sole, quindi ci si abbronza ma senza troppi rischi.

Poi ovviamente ci sono le visite dermatologiche. La visita va fatta ad personam, cioè non ci sono standard anzi è raccomandabile controllarsi, come le donne fanno l’autopalpazione per prevenire eventuali noduli al seno, la stessa cosa può essere fatta controllando la pelle quindi nel momento in cui si vedono delle macchie comparse da poco o molto strane è bene rivolgersi ad uno specialista. È importante controllare non solo le parti esposte della pelle come il dorso, il viso, il petto, le spalle ma anche le parti del corpo più nascoste come sotto le unghie, nei capelli perché ci sono melanomi che possono nascondersi, anche all’interno dell’occhio per esempio se ne accorge l’oculista al momento della visita”.

“Noi riusciamo a guardare il melanoma attraverso varie tecniche tra cui la luminescenza ma il nostro strumento principale è il dermatoscopio, una nuova tecnica che ha preso piede di recente che si chiama microscopia con focale laser per evitare l’esportazione preventiva, e spesso e volentieri ci evita interventi inutili e i risultati sono ottimi” ha concluso il dottor Alicandro.