foto: Wendy Elliott, Save the children

SAVE THE CHILDREN, PROVINCIA DI LATINA: MOLTI FIGLI DI LAVORATORI AGRICOLI MIGRANTI VIVONO NASCOSTI ALLA VISTA E ISOLATI DALLE SCUOLE – Molti figli di genitori migranti che lavorano nel settore agricolo italiano sono nascosti dai servizi governativi e perdono l’istruzione e l’assistenza sanitaria essenziali, rendendoli vulnerabili ad abusi e sfruttamento, ha affermato oggi Save the Children.

La tredicesima edizione di Save the Children del rapporto annuale sulla tratta e lo sfruttamento dei bambini si è concentrata su una dimensione dello sfruttamento spesso trascurata: la vita dei figli dei lavoratori. Si è concentrato su due province con un forte settore agricolo – Latina e Ragusa – e ha scoperto che molti bambini vivevano in isolamento, spesso in alloggi di fortuna all’interno di terreni agricoli.

Molti di questi bambini vivono separati dalle aree urbane e gli uni dagli altri, senza spazi comuni in cui giocare, senza attività sportive o centri sociali, spesso in condizioni abitative malsane e affollate, in condivisione con altre due o tre famiglie.

Il rapporto, diffuso in vista della Giornata mondiale contro la tratta di persone del 30 luglio, ha anche evidenziato come l’esclusione sociale sia radicata fin dalla nascita: l’assenza di asili nido nelle vicinanze, unita alla mancanza di mezzi per raggiungere quelli del centro abitato più vicino, costringono molti bambini piccoli a stare da soli in casa o a seguire i genitori al lavoro.

Nel 2021 i lavoratori irregolari nel settore agricolo in Italia erano circa 230.000 [1] , con una massiccia presenza di stranieri non residenti e un elevato numero di donne (55.000). I lavoratori stranieri sono presenti in maggior numero in province come Latina e Ragusa, dove i terreni richiedono coltivazioni intensive e lavoro manuale per raccogliere e confezionare i prodotti agricoli. Nella provincia di Ragusa, quasi la metà di tutti i lavoratori agricoli sono migranti.

Molti bambini che riescono a iscriversi alla scuola primaria abbandonano già a 12 o 13 anni per entrare a far parte della forza lavoro informale. Alcuni bambini intervistati per il rapporto hanno affermato di aver svolto lavori pericolosi come l’irrorazione di pesticidi senza protezione dall’età di 12-13 anni.

Il rapporto, inoltre, descrive in dettaglio la questione più ampia della tratta e dello sfruttamento in Italia, dove nel 2021 sono state identificate circa 757 vittime di tratta e sfruttamento. Oltre un terzo di tutti i casi erano bambini (35%), con le ragazze che hanno maggiori probabilità di esserne vittime rispetto ai ragazzi (da 168 a 96 casi). Nel 2022, oltre 800 adulti e bambini sono stati inseriti nel sistema nazionale antitratta.

Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, ha dichiarato:

“Abbiamo voluto dare voce a bambini e adolescenti che vivono ogni giorno nell’ombra, subendo gravissime violazioni nell’accesso alla salute e all’istruzione. Questo rapporto ci dice che i lavoratori sfruttati in agricoltura, oltre ad essere vittime dirette di questa condizione, sono anche genitori, madri e padri di bambini “invisibili” che crescono nel nostro Paese senza diritti essenziali. Questa grave dimensione dello sfruttamento è stata finora troppo spesso ignorata.

“È fondamentale riconoscere l’esistenza di questi bambini, per garantire a ciascuno di loro la residenza anagrafica, l’iscrizione al servizio sanitario e scolastico e i servizi di supporto indispensabili per la crescita”.

Save the Children chiede al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Italia di utilizzare il Piano Triennale per contrastare lo sfruttamento del lavoro in agricoltura e il caporalato con un programma specifico per l’emersione e la cura dei figli dei lavoratori agricoli.

Nel 2022 Save the Children ha lanciato il progetto “Liberi dall’invisibilità” nei territori di Vittoria e Marina di Acate, in provincia di Ragusa, a sostegno di ragazze e ragazzi dai 6 ai 17 anni, e ai giovani fino ai 21 anni. L’organizzazione svolge attività finalizzate al benessere psico-sociale e alle opportunità di crescita, come laboratori di street art, reportage fotografici, supporto allo studio, nonché supporto nelle iscrizioni e nella gestione della scuola.

Save the Children ha inoltre creato a Marina di Acate il “Centro Famiglie Orizzonti a Colori” per le famiglie con bambine e bambini fino a sei anni, che fornisce supporto legale e amministrativo per le procedure di iscrizione, oltre a servizi di orientamento sanitario e consulenza pediatrica.