Don Antonio con il papà Pasquale Cairo

Oggi 18 maggio le Chiese si sono riaperte finalmente per le funzioni pubbliche e la Chiesa Parrocchiale di Santa Albina V.M. in Minturno annunzia che venerdì 29 maggio alle ore 19.00 l’Arcivescovo di Gaeta Mons. Luigi Vari celebrerà una santa messa per i genitori del parroco don Antonio Cairo, papà Pasquale e mamma Nilde. I genitori: Pasquale Cairo era nato il 29 maggio 1926 ed è deceduto il 12 aprile 2020, Nilde Di Paola era nata il 28 ottobre 1930 ed è deceduta l’8 ottobre 1997. I genitori di un sacerdote sono tutto per lui, mancando affetti familiari riservati ai laici quali una consorte, figli e nipotini. Quando perdono i genitori è una parte importante di loro che scompare, molto di più di un qualsiasi altro figlio, anche se i paragoni sono sempre complicati e difficili. Mamma Nilde ha avuto la gioia di vedere per gli ultimi sette anni della sua esistenza il figlio sacerdote. Ben più duraturo il rapporto con papà Pasquale, sino allo scorso 12 aprile; poi si è spento come una candela che perde ossigeno.

Don Antonio Cairo e il Papa Giovanni Paolo II

Lo ricordo con affetto, presente a tante occasioni religiose o conviviali, sempre con discrezione e generosità. È deceduto nel pieno della fase uno del Covid-19 quando i funerali non erano consentiti. L’Arcivescovo si è presentato con il suo segretario al cimitero di Formia ed è stato a fianco del suo presbitero per una preghiera sulla bara deposta nella terra consacrata. Come diacono ero al suo fianco nel camposanto, in una cerimonia che ricordava i tempi più difficili della storia umana. Ora – pur nel rispetto delle norme di prudenza, frutto dell’accordo tra la CEI e il governo nazionale – vi sarà una messa di suffragio per loro. Don Antonio martedì 26 maggio, celebra i suoi trenta anni di ordinazione sacerdotale.  Quando l’anno seguente il 25 maggio noi primi diaconi fummo ordinati lui era un giovane sacerdote con un solo anno di presbiterato ma si muoveva con sicurezza nella Chiesa di San Francesco a Gaeta, con un sorriso allentava la tensione di noi tutti candidati e ci ricordava quanto era stupendamente bello ciò che stavamo per vivere. È da quel sorriso che ho imparato ad amarlo, a stimarlo, a ritenermi fortunato di stare, infine, al suo fianco.