Questa mattina, nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Formia, si sono tenuti i funerali della 65enne morta nel corridoio del pronto soccorso. La donna, venerdì scorso, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale “Dono Svizzero”, dopo aver accusato dei problemi respiratori. Il caso è stato da subito classificato come codice rosso. Ma una volta sottoposta ai dovuti accertamenti, è rimasta nel corridoio del nosocomio formiano, senza alcun monitoraggio. Stroncata da un arresto cardiaco, è deceduta davanti alle figlie. Sono stati i familiari a presentare denuncia ai Carabinieri dopo che venerdì scorso,  la donna era stata ricoverata in codice rosso al Pronto soccorso di Formia. Arrivata lì in barella, M.B. è spirata, quello stesso giorno, davanti agli occhi di una delle figlie. 65anni, originaria di Itri ma residente a Formia, M.B. già dal mattino aveva accusato dolori al petto– tali da non  riuscire a respirare, al torace e al braccio sinistro come, poi, giunti al nosocomio formiano avrebbero riferito i familiari. Qui, dopo la registrazione del codice, ipotizzando un ictus, è stata sottoposta a una Tac, risultata, però, negativa. Esito che, poco dopo, avrebbero dato anche le analisi del sangue e l’ecg. A questo punto, dopo l’esame diagnostico, la donna è stata riportata in corridoio, dove ha continuato a presentare un dolore lancinante al torace. Così, si va avanti con gli accertamenti, alla ricerca di una diagnosi: per verificare presunte lesioni al costato, le viene prescritto un RX, da cui, però, ancora una volta, non emerge nulla di preoccupante. Come in un’infinita odissea, quindi, M.B. torna a stazionare in corridoio, senza che nessun medico possa monitorarla, con la sola compagnia dei familiari, in attesa che chi di dovere decida su eventuali nuovi accertamenti, in modo da definire, una volta per tutte, cosa fosse quel malore che la affliggeva. Ma, proprio mentre la famiglia silenziosamente spera che venga trasferita nella “Camera calda” affinché, finalmente, possa cominciare a essere monitorata, l’inizio della fine: M.B. perde conoscenza e va in arresto cardiaco. Una delle figlie, che le era accanto, avverte i medici che, accorsi tempestivamente, provano fino all’ultimo a fare il possibile per rianimarla, purtroppo, senza successo. M.B. muore. Muore senza che, nessuno, all’interno di quel Pronto soccorso, sia riuscito neppure a darle una diagnosi. Muore lì, dove, solo 3 giorni prima, era già stata a causa di un altro malore, un broncospasmo, secondo il parere dei medici. Alla ricerca della verità, ora, i familiari hanno sporto denuncia ai Carabinieri di Formia, che hanno aperto un’inchiesta, mentre, martedì mattina, si è svolta l’autopsia, disposta dal Procuratore di Cassino, di cui si attendono i risultati. Per il momento, non ci sono indagati. I Carabinieri, intanto, hanno disposto il sequestro di entrambe le cartelle cliniche – sia quella del giorno del decesso che quella del 15 gennaio.